Carte e bancomat, quali scegliere - QdS

Carte e bancomat, quali scegliere

redazione

Carte e bancomat, quali scegliere

mercoledì 13 Novembre 2019

All’indomani del giro di vite del governo contro i pagamenti in contanti, l’ultima indagine SosTariffe.it. I pro e i contro delle tessere elettroniche variano in base allo strumento di pagamento scelto

ROMA – Il governo “Conte 2” ha dichiarato guerra all’uso del contante. Le nuove misure del piano “Cashless”, contenute nel Decreto fiscale collegato alla legge di Bilancio, mirano a scoraggiare i consumatori dall’utilizzo delle banconote. Gli habitué di bancomat e carta di credito potranno partecipare da gennaio 2020 alla lotteria degli scontrini e ottenere altri premi estratti a sorte. È il momento perfetto dunque, per chi ancora non lo avesse fatto, per convertirsi all’uso delle carte di credito. Ma quali sono le più convenienti? L’ultima indagine di SosTariffe.it ha analizzato le quattro principali tipologie di tessere elettroniche sul mercato.

Carta conto con iban: niente conto collegato e commissioni quasi a zero
La carta conto con iban è la prima tipologia di card presa in esame dal report. Si tratta di un tipo di carta che non vincola il titolare all’attivazione di un conto corrente. Il vantaggio è proprio non dover accendere un deposito in un istituto di credito, ma avere comunque a disposizione un codice IBAN collegato alla card per fare bonifici o ricevere accrediti.
Secondo lo studio, questo tipo di carte si attivano gratis, ma per mantenerle occorre versare un piccolo canone mensile di 5,18 euro. I titolari hanno la possibilità di effettuare circa 60 prelievi al mese gratuiti dagli ATM della banca. I successivi prelievi dagli sportelli della stessa o di altre banche italiane o europee costa in media 0,20 euro. Diverso invece il discorso per i prelievi da ATM posti all’estero in paesi extracomunitari. In questo caso la commissione sarà pari al 5,20% della somma richiesta. Questo tipo di carta consente di prelevare ogni giorno circa 457 euro.

Carta revolving: spese dilazionate e commissioni alle stelle
Le carte a rate, chiamate anche carte revolving, consentono di rateizzare il saldo accumulato nel corso del mese. È un po’ come se l’istituto di credito, tramite la carta, prestasse una somma al cliente. Per procurarci questo tipo di carta in media dovremo sostenere un costo di attivazione di 3,30. A cui si andranno ad aggiungere 4,01 euro di canone ogni mese. Purtroppo questa tipologia di tessera elettronica presenta commissioni elevate sul prelievo. Prelevando all’ATM della nostra banca ci toccherà versare una commissione pari al 3,31% della somma richiesta. Percentuale che sale al 3,45% se lo sportello appartiene a un istituto di credito diverso. In vacanza in un paese Ue la percentuale sale ancora, schizzando al 3,61%. Se il viaggio, infine, è in un paese extra UE la commissione sarà alle stelle: in media il 5,15% dell’importo prelevato.

Carta a saldo: prelievi costosi ma plafond versatile
La carta di credito a saldo in genere si abbina a un conto corrente bancario o postale di cui l’intestatario è titolare. Abbiamo a disposizione una cifra mensile da usare che viene detratta dal deposito abbinato senza interessi aggiuntivi entro la prima metà del mese successivo. Questo tipo di carta si attiva pagando 2,57 euro. A questa somma dobbiamo aggiungere un canone mensile medio di 6,30 euro.
I titolari di questo tipo di carta possono contare su 90 prelievi ATM gratuiti inclusi ogni mese. Dopodiché dovranno farsi carico di commissioni elevate su ciascun prelievo.
Per chi attinge allo sportello della propria banca la commissione si aggira in media intorno al 3,31% della somma prelevata. Percentuale che lievita al 3,54% se l’ATM è di un altro istituto di credito. Si arriva al 3,65% quando si preleva all’estero nei paesi dell’Unione Europea. Mentre chi prova a prelevare in uno Stato al di fuori dell’Ue dovrà versare la bellezza del 5,10% di commissione su ciascun ritiro di denaro.
Il massimale giornaliero di prelievo è 607 euro, su un plafond medio complessivo molto ampio, pari a 26.489 euro.

Carta prepagata o ricaricabile: snella e svincolata dal conto corrente
Le carte prepagate sono strumenti di pagamento agili. Di solito sono indicate per un target giovanile. Uno dei loro principali vantaggi è che non devono essere necessariamente abbinate a un conto corrente. Si ricarica l’importo desiderato volta per volta, a seconda delle proprie necessità di spesa. Il loro costo di attivazione si aggira in media sui 5,57 euro. In compenso il canone mensile è quasi gratuito: 0,61 euro. Sono compresi 75 prelievi gratuiti ogni mese. Superata questa soglia bisognerà farsi carico di commissioni abbastanza elevate, ma tutto sommato convenienti. Ad esempio, pagherà 0,43 euro chi preleva allo sportello del proprio istituto. Mentre invece chi attinge dagli ATM di altre banche dovrà versare 1,88 euro di commissione. Un centesimo in meno, pari a 1,87 euro, per chi invece vuole prelevare all’estero in un Paese dell’Unione Europea. Se si è in viaggio fuori dall’Ue, invece le commissioni si aggirano in media intorno all’1,62% della somma prelevata oppure 4,18 euro a prelievo.

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