È stata una settimana calda per i temi connessi con le infrastrutture in Sicilia: il punto della situazione tra Ponte e sicurezza
Prima le dichiarazioni rilasciate in pubblico durante un incontro presso il Comune di Messina. Poi la reazione politica della maggioranza di governo che non si è fatta attendere, tanto hanno fatto eco quelle parole, con la delegittimazione immediata, l’avvio di un procedimento e l’ira dell’assessore Aricò e del presidente Schifani. Di contro, la difesa delle opposizioni all’Assemblea regionale siciliana.
In mezzo, sempre il tema del ponte sullo Stretto e lo stato di sicurezza stradale nei tratti in gestione al Consorzio autostrade siciliane. A lasciarlo intendere il direttore generale Franco Fazio, che ha chiesto interventi economici più corposi per far fronte alla mole di traffico attesa nell’Isola con la realizzazione del collegamento stabile tra le due sponde sullo Stretto.
È stata una settimana calda per i temi connessi con le infrastrutture in Sicilia, culminata con la presenza a Messina del presidente della Regione Schifani per apporre la firma sul protocollo d’intesa per la concessione di RFI al Comune di Messina dell’area da oltre 50 mila mq delle Ex Officine Gazzi. Con il numero uno della Regione e i principali stakeholders siciliani, anche il Sottosegretario di Stato al Coordinamento della politica economica e di programmazione degli investimenti pubblici Alessandro Morelli.
La bagarre per il Ponte sullo Stretto
Una occasione irrinunciabile per tornare dunque a parlare di ponte sullo Stretto alla presenza anche dell’ad di Stretto di Messina, Pietro Ciucci. A margine, però, un intervento netto di Schifani per fare chiarezza rispetto a quanto accaduto al Cas, con il direttore generale che è stato di fatto delegittimato dallo stesso presidente.
“La rete autostradale di Messina non è adeguata a sostenere un grosso carico di mezzi pesanti proveniente dal cantiere ponte”. Questa la (parte di) dichiarazione di Fazio da cui ha avuto origine la bagarre. Il direttore ha sottolineato come i fondi ricevuti da parte dell’assessorato regionale non fossero sufficienti per far fronte alla mole di interventi che si renderanno necessari per la gestione delle due principali arterie dell’Isola, le uniche soggette tra l’altro a pagamento di pedaggio da Salerno in giù: la A18 Messina – Catania e la A20 Messina – Palermo.
Una dichiarazione rilasciata durante un incontro pubblico per discutere anche della rimozione del pedaggio autostradale per l’uscita di Messina Nord – Ponte Gallo, approvata dal Governo con uno stanziamento da cinque milioni di euro per il tempo necessario alla durata dei lavori del ponte.
Una firma attesa da oltre un ventennio durante il quale non sono mancate le proteste dei residenti della zona – ma anche le raccolte firme promosse dal presidente di Circoscrizione Biancuzzo – in quanto uscita ricadente in territorio comunale di Messina, quindi facente parte della tangenziale e, per diritto, non soggetta a pagamento di casello. Ma il Cas non ci ha mai voluto sentire da quell’orecchio, sottolineando a più riprese come servissero i fondi per giustificare l’ammanco. Fondi che adesso sono arrivati grazie al ponte che ancora non c’è.
Il presidente della Regione Renato Schifani ha subito preso le distanze, annunciando la revoca dall’incarico di Fazio appena giunto a Messina: “Sono dichiarazioni che lasciano il tempo che trovano, l’organo amministrativo del Consorzio Autostrade ha già avviato il provvedimento di contestazione con contestuale revoca dall’incarico per il direttore generale Fazio”.
L’assessore regionale alle Infrastrutture, Alessandro Aricò, ha ribadito l’impegno della Regione nel potenziamento del sistema viario, sottolineando lo stanziamento di 300 milioni di euro nell’ambito del Fondo di sviluppo e coesione per il miglioramento delle autostrade siciliane, con particolare attenzione alla Palermo-Messina e alla Messina-Catania. “Il ponte sullo Stretto è un’opera strategica che abbiamo sempre sostenuto con convinzione perché rappresenta un passo importante verso un futuro in cui la Sicilia sarà sempre più connessa, sicura e competitiva. Per questo motivo come Regione contribuiamo, con 1,3 miliardi di euro, alla sua realizzazione. Nello stesso tempo, siamo in prima linea per realizzare tutte le opere connesse, a partire dal miglioramento del sistema viario”.
Aricò ha anche espresso rammarico per le dichiarazioni di Fazio, definendole “improvvisate” e non condivise con la governance del Cas né con l’assessorato regionale. “Me ne rammarico perché saremmo stati certamente disponibili all’ascolto e al dialogo”, ha aggiunto. Di fronte alle polemiche, Fazio è corso ai ripari parlando di interpretazione distorte delle sue dichiarazioni.
La Regione non vuole fare passo indietro
“Il tratto autostradale che subirà maggiore incremento di transito veicolare nel periodo di realizzazione del ponte – ovvero quello di Messina città – è tra i primi a essere stato realizzato, risalendo agli anni ‘70. La realizzazione del ponte sullo Stretto consentirebbe di effettuare fondamentali interventi di manutenzione volti a incrementare le condizioni di sicurezza ed accogliere il transito pesante derivante dalla costruzione dell’infrastruttura”.
Tradotto: specifico quanto affermato in precedenza facendo marcia indietro ed evitando di entrare nel merito del tema sicurezza. Sottolineando anche che “qualunque altra dichiarazione a me attribuita all’infuori di questa non mi appartiene in alcun modo”. La Regione non intende però fare marcia indietro, perché la miccia politica è nel frattempo già stata innescata tra le opposizioni.
Eventuali chiarimenti, precisa Palazzo d’Orléans, “dovranno essere presentati direttamente al presidente del Consorzio delle autostrade siciliane, che stamattina ha avviato il procedimento di sospensione e risoluzione dell’incarico, e non tramite dichiarazioni pubbliche”. Il primo a esprimere perplessità rispetto alle tempistiche di revoca dell’incarico è stato il parlamentare messinese Antonio De Luca, capogruppo all’ARS del MoVimento 5 Stelle.
“Il Presidente Schifani ha comunicato che il consiglio di amministrazione del Consorzio Autostrade Siciliane avrebbe avviato già stamattina le procedure per la revoca di Franco Fazio dall’incarico di Direttore Generale, ma tempistiche e motivazioni destano allarme e perplessità. Il provvedimento, infatti, pare essere scaturito a seguito delle dichiarazioni rilasciate da Fazio nel corso di un’audizione durante una seduta di Commissione al Comune di Messina. In questa sede il Direttore Generale del Cas ha pubblicamente ammesso la totale inadeguatezza dell’autostrada A20 Messina-Palermo a far fronte alla mole di traffico di mezzi pesanti prevista nella fase di apertura dei cantieri del Ponte, criticità questa che permarrà anche se l’opera verrà realizzata”.
De Luca ha anche denunciato i gravi problemi di sicurezza nelle gallerie Scoppo e Telegrafo e ha annunciato la presentazione di un’interrogazione parlamentare. “Se quanto dichiarato da Fazio fosse vero, dovremmo concludere che il progetto ponte dello Stretto è più importante della vita dei messinesi e dei siciliani che quotidianamente attraversano l’autostrada?”
A far eco a De Luca anche le senatrici di Italia Viva Dafne Musolino e dei Cinquestelle Barbara Floridia, con quest’ultima che ha definito la decisione di revoca di Fazio come una “rappresaglia”. “Il Direttore Fazio viene punito con la revoca dell’incarico per aver dichiarato ciò che è evidente e noto a tutti, e cioè che ancor prima di valutare la fattibilità dell’opera andrebbe capito che in Sicilia non ci sono nemmeno le condizioni per avviare questo mega cantiere! Il messaggio del Governo è chiaro: che nessuno osi contestare il ponte!”.
Dello stesso avviso la senatrice Musolino, in passato assessore al Comune di Messina durante la giunta di Cateno De Luca, che ha parlato di “reazione scomposta” da parte del presidente Schifani. “Che le autostrade siciliane, e in particolare la A20 Messina-Palermo, siano del tutto inadeguate, è quantomeno un’ovvietà. E che fa il presidente? Destituisce il DG. Veramente assurdo. La Regione e il governo dimostrano ancora una volta la loro attitudine a ignorare le criticità. Non è rimuovendo Fazio e silenziando le voci critiche che si risolveranno i giganteschi problemi di viabilità che saranno inevitabilmente aggravati dai cantieri del ponte. Mettere la testa sotto la sabbia non è mai una buona idea. Preoccupa che un’opera fondamentale per il paese e la Sicilia – conclude Musolino – sia in mano a chi pretende di annullare le critiche. Non è così che aumenteremo la sicurezza delle nostre strade e dei cantieri”.
La rassicurazione di Ciucci sui cantieri
L’Ad Ciucci, ai microfoni del QdS, aveva nel frattempo rassicurato cittadini e istituzioni rispetto a un progetto che procede spedito, “con cantieri che saranno avviati entro l’anno”. Con lui, anche il sottosegretario Morelli, che ha aggiunto come “non si torna indietro”, spiegando quanto la firma al Cipess – ultimo passo ufficiale per l’avvio del progetto esecutivo – sia ormai “vicinissima”.