Pubblicato avviso con l’obiettivo di recuperare dal degrado le tante case in pericolo crollo. L’Amministrazione comunale permette con questo sistema anche la vendita di immobili abbandonati in centro
CALATAFIMI (TP) – Anche i privati potranno disfarsi del loro rudere nel centro storico di Calatafimi per essere inserito nel bando “case ad un euro”. In questo modo chi è proprietario di un immobile vetusto, e non ha alcun interesse alla ristrutturazione, potrà cedere l’immobile e sgravarsi così da tutte le incombenze tecniche ed anche economiche per eventuali messe in sicurezza che sono obbligatorie. Il Comune in questi giorni ha pubblicato un avviso in cui consente al privato di mettere a disposizione il proprio immobile per la vendita con base d’asta ad un euro.
“In pratica – specifica il sindaco di Calatafimi, Francesco Gruppuso – l’avviso inerente il bando ‘case ad 1 euro’ è stato esteso ai privati. Con questa iniziativa questa amministrazione comunale, viste le innumerevole richieste pervenute da ogni parte del mondo, intende aprire la possibilità ai privati a vendere il proprio fabbricato, specialmente per le molte case abbandonate su cui non si hanno più interessi a ristrutturare, secondo il regolamento comunale delle ‘case a 1 €’ a base d’asta, che sarà pubblicato presumibilmente il mese di giugno”.
La scadenza della domanda per i privati fissata al prossimo 23 maggio
La scadenza della domanda per i privati è stata fissata al prossimo 23 maggio. Il progetto “case ad un euro”, che ha riscosso successo in alcune località siciliane e che già è stato sperimentato anni fa nel trapanese a Salemi, è sbarcato anche a Calatafimi ultimamente con l’avvio delle procedure avvenuto sotto la guida già dell’allora commissario straordinario del municipio, Mario Fragale, e proseguito dall’attuale primo cittadino. Fu proprio il commissario a deliberare di dare input agli uffici di “avviare le procedure relative al progetto case ad 1 euro per l’alienazione degli immobili acquisiti al patrimonio del Comune, ubicati nel centro storico della città di Calatafimi Segesta”.
In questo modo si dà seguito ad un iter avviato già da qualche tempo dall’ente locale. Quando nell’ottobre del 2020 fu approvato il regolamento per la “gestione del patrimonio immobiliare del Comune di Calatafimi Segesta”, con cui si disciplinava la gestione dei beni immobili di proprietà o comunque nella disponibilità dell’ente locale, individuando requisiti, modalità, criteri di selezione e procedure di assegnazione degli immobili, nonché i principi da seguire per le dismissioni e le alienazioni.
Recupero edilizio e freno allo spopolamento
L’obiettivo è non solo il recupero edilizio ma anche frenare il fenomeno dello spopolamento del centro storico. Il motivo di questo provvedimento venne riportato nella delibera del commissario: “Il centro storico di Calatafimi Segesta, come tutti i centri storici dei piccoli paesi, – si legge – ha subìto il fenomeno dello spopolamento che si intende fronteggiare con una serie di interventi, anche sulla scia delle recenti politiche nazionali sulla ‘Rigenerazione urbana’, per il recupero della funzione abitativa del centro storico, mediante riqualificazione del tessuto urbanistico-edilizio che favorisca l’insediamento abitativo di famiglie, di attività turistico-ricettive e di negozi o botteghe artigianali”.
Effettivamente Calatafimi ha subito un massiccio spopolamento. Sino agli anni ’60, sulla base dei dati Istat, in paese addirittura si arrivarono a sfiorare i 12 mila residenti, oggi sono al di sotto dei 7 mila. Poi ci fu il terribile terremoto del 1968 che determinò pian piano uno spopolamento, accanto alla depressione economica con la conseguente emigrazione di molti residenti.