Le parole del Presidente della Commissione Antimafia Cracolici durante la seduta tenutasi oggi all'odg Sicilia
“La Commissione antimafia non è luogo di immunità, è eletta e rappresenta i gruppi parlamentari”, chiarisce in premessa il presidente della Commissione antimafia siciliana Antonello Cracolici che sul caso dell’arresto deputato regionale e membro della stessa Commissione, Giuseppe Castiglione, non nega l’evidente motivo di imbarazzo per l’intera Commissione.
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Cracolici: “Avviate le procedure per la decadenza di Castiglione”
“Non abbiamo avuto alcun dubbio nel determinare immediatamente, al di là della sua volontà, le procedure per la decadenza dalla Commissione antimafia”, ha dichiarato alla stampa Cracolici aggiungendo di aver appreso “delle intenzioni del collega Castiglione di dimettersi dalle commissioni”. L’inchiesta coinvolge il deputato dell’Mpa di Raffaele Lombardo per rapporti con la mafia finalizzati al sostegno elettorale.
Eletto all’Assemblea regionale siciliana, Castiglione ha poi preso parte alla Commissione antimafia come membro espresso dal proprio gruppo parlamentare. L’imbarazzo, per l’antimafia, ci sta tutto.
Le relazioni della mafia
Quello che manifesta il presidente della Commissione, il dem Cracolici, viene inoltre espresso in un contesto in cui proprio la lotta alla mafia è l’oggetto dell’incontro tra la Commissione antimafia e la stampa siciliana. “Resta il fatto – ha detto Cracolici – che in Sicilia purtroppo continua a svolgersi una attività in cui la politica impronta la criminalità nei territori. Ora, io non so se è la criminalità che cerca la politica o la politica che cerca la criminalità. Poco importa chi cerca chi. Quello che è drammatico è che Cosa nostra, attraverso i suoi referenti territoriali, fatta anche di gente abbastanza modesta, di balordi di quartiere, ha sempre avuto l’interesse di costruire un sistema di relazioni. Perché la differenza tra la criminalità e la mafia è proprio la capacità di intessere relazioni, con tutto il sistema pubblico istituzionale. Con la politica, con i funzionari delle amministrazioni pubbliche, per condizionare ed attraverso questo condizionamento avere quel valore reputazionale che è attrattivo per tutti quelli che si rivolgono ai mafiosi per risolvere attraverso favori i propri problemi”.
L’incontro del 13 marzo
Proprio a Catania, il 13 marzo, la Commissione antimafia siciliana terrà un incontro “con le Forze dell’ordine, i magistrati, ma anche con i sindaci”. Lo ha annunciato a margine dell’incontro con la stampa siciliana il presidente Cracolici, definendo questa “la caratteristica con la quale questa Commissione sta cercando di svolgere la funzione del tenere i fari accesi e chiamare a una responsabilità supplementare le classi dirigenti che governano i territori, perché è li che si gioca la partita della capacità o meno di isolare i mafiosi nei territori”.
Un compito “faticoso”, lo definisce il presidente della Commissione antimafia siciliana, aggiungendo “che probabilmente sarà sempre oggetto di incidenti come questo” di Giuseppe Castiglione del Mpa. Antonello Cracolici ha anche aggiunto il personale convincimento che l’episodio di cronaca in questione non sarà l’ultimo. “Purtroppo continua a esercitarsi un’attività di ricerca di consenso drogato da personaggi legati alla criminalità. L’antimafia – conclude – non è una spilletta da mettere sul bavero della giacca, questo vale per il sottoscritto e vale per tutti”.