Officina Democratica Pd solleva dubbi sull’impiego dei fondi del Decreto “Caivano” per San Cristoforo a Catania. Secondo il gruppo, il piano straordinario di riqualificazione presentato dall’amministrazione comunale di Catania rischia di trasformarsi in “una grande manovra speculativa finanziata con soldi pubblici”.
A far discutere è in particolare la scelta di demolire lo storico plesso scolastico “Andrea Doria”, per ricostruirlo altrove e realizzare un asilo nido in un’area privata (la cosiddetta “ex conceria”) che il Comune dovrà acquisire.
“Perché demolire una scuola per ricostruirla accanto?”
“Qual è il senso di abbattere una struttura già esistente per spostarla di qualche metro?”, si chiede Officina Democratica. La nota denuncia anche l’assenza di garanzie per la continuità formativa dei bambini di San Cristoforo durante i lavori. Una scelta, secondo l’associazione, “in contrasto con le finalità stesse del Decreto Caivano”.
A preoccupare è anche la possibile pressione speculativa sull’area dell’ex cementificio, privata, adiacente al plesso scolastico. “Non sia mai che la scuola venga rimossa più per liberare spazio che per un vero bisogno educativo”, scrive l’associazione.
Il progetto: 80% ai cantieri, 20% alla comunità
Il piano dell’amministrazione catanese destina circa l’80% delle risorse agli interventi infrastrutturali, lasciando solo il 20% a progetti di riqualificazione sociale e ambientale. Un approccio ritenuto sbilanciato da diverse realtà cittadine, tra cui il patto civico “Assieme per San Cristoforo”.
A sostegno delle critiche, i gruppi consiliari del PD e del M5S hanno presentato un’interrogazione al sindaco Enrico Trantino per chiedere trasparenza sul progetto e chiarimenti sulle scelte urbanistiche, con l’obiettivo – dichiarano – di “esercitare un controllo rigoroso su quanto sta succedendo”.

