Catania, l’arte del teatro in Viale Rapisardi grazie all’iniziativa dei giovani - QdS

Catania, l’arte del teatro in Viale Rapisardi grazie all’iniziativa dei giovani

redazione

Catania, l’arte del teatro in Viale Rapisardi grazie all’iniziativa dei giovani

Maria Stefania D’Angelo  |
giovedì 28 Luglio 2022

Nell’Auditorium “Luigi Gonzaga” spazio anche alla danza e alle prose letterarie

CATANIA – Portare il teatro nelle aree dove spesso mancano iniziative culturali, dare l’opportunità ai giovani di mettere in scena il proprio talento. Questa la doppia “anima” dell’Auditorium San Luigi Gonzaga, un luogo nato all’interno della Chiesa San Luigi al Viale Mario Rapisardi di Catania per volontà del suo fondatore Padre Salemi. Parroco, figura di riferimento per i cittadini, un esempio concreto di cosa vuol dire essere costruttore di comunità educative.

“Padre Salemi – afferma Cristian Virzì, responsabile e fonico teatrale dell’Auditorium – voleva creare un centro aggregativo dove le famiglie, i bambini e i ragazzi del Viale potevano incontrarsi e appassionarsi dell’arte”. Un’eredità, quella lasciata da Padre Salemi, che è stata ben accolta dai giovani che hanno seguito questo senso di responsabilità collettiva. Cristin Virzì, giovane appassionato, insieme all’attuale Parroco Padre Salvatore Gulisano lavorano quotidianamente per avvicinare sempre di più le nuove generazioni all’amore per il teatro e l’arte in genere.

Da Pirandello a spettacoli dedicati a figure come Don Pino Puglisi, che ha contributo con la vita e con la morte a cambiare la Sicilia. Ma anche opere, spettacoli di danza, musical, prose letterarie. “Vogliamo sdoganare l’idea che i ‘teatri popolari’ – continua Cristian Virzì – non possono mettere in scena spettacoli interessanti e di qualità. La qualità culturale non deve essere diritto per pochi, ma un’opportunità per tutti. Ecco perché sentiamo la responsabilità di ciò che offriamo al pubblico”.

E i giovani sono certamente l’anima di questo spazio. L’Auditorium collabora, infatti, con l’associazione Ouroboros, formata da 30 giovani che hanno costruito “dal basso” il loro progetto culturale e che incantano il pubblico con performance appassionanti e avvincenti.

C’è tutto questo – giovani, talenti, desiderio di fare, cultura diffusa – quando il sipario rosso si apre per lasciare spazio all’arte che rigenera e genera buone cose.

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