Prezzi in aumento nei generi alimentari e clientela in diminuzione. Questi i primi effetti concreti del boom dei costi energetici e di carburante che, come facilmente prevedibile e anticipato dalle associazioni di consumatori, si è riversato sulle tasche dei cittadini. Tutti. Chi vende, vende meno e chi compra, compra meno. Anche Catania subisce i contraccolpi del caro energia: anzi, secondo le statistiche, è la città con l’inflazione più alta.
Abbiamo intervistato alcuni degli operatori del settore alimentare, che ci confermano tutti la riduzione degli affari dovuto principalmente all’obbligo di dover aumentare i prezzi. “Li hanno aumentati a noi – confermano – per cui siamo stati costretti necessariamente ad alzarli”.
Tutti in generale lamentano La diminuzione consistente della clientela negli ultimi nelle ultime due settimane in particolare, con perdita di guadagno che per alcuni settori come quello del pescato si aggira anche intorno alla 30%”.
Riduzione delle quantità e mezzo pubblico. Il caro prezzi inizia a modificare le abitudini anche dei consumatori: qualcuno rinuncia all’automobile privilegiando il mezzo pubblico, pur di risparmiare considerato l’alto prezzo della benzina. Qualcun altro si modera nei quantitativi.