Catania capitale siciliana dell’abusivismo. Cgil: “Ancora oggi c’è una terra di mezzo” - QdS

Catania capitale siciliana dell’abusivismo. Cgil: “Ancora oggi c’è una terra di mezzo”

redazione

Catania capitale siciliana dell’abusivismo. Cgil: “Ancora oggi c’è una terra di mezzo”

martedì 18 Giugno 2019

In 10 anni riversati sul suolo etneo 150 mila m3 di cemento illegale, tre volte il Duomo di Milano

CATANIA – La Città dell’elefante è la seconda città dell’Isola per popolazione residente (1.107.232), ma detiene il primato indiscusso quanto a incidenza del numero di casi di abusi edilizi (1.487, il 23%). È quanto emerge dal dossier sull’abusivismo nell’Isola, redatto dal Dipartimento regionale dell’Urbanistica e reso noto in anteprima esclusiva dal Quotidiano di Sicilia in un’inchiesta a firma di Rosario Battiato (leggi qui), pubblicata mercoledì 9 gennaio 2019. Lo studio prende in considerazione il periodo 2009/2017.

In tutta la provincia se ne contano oltre 6 mila di abusi con 1,3 milioni di metri cubi di volumetria illegale, quanto tre volte il Duomo di Milano. Catania città, da sola, vale il 5,5% del totale regionale e un quarto del totale provinciale, con 150 mila metri cubi di volume che non dovrebbe esistere.

Sullo studio, negli ultimi giorni reso noto dal Dipartimento regionale, sono intervenute le sigle sindacali Cgil e Fillea, che hanno espresso “preoccupazione per le alte percentuali di abusivismo dietro cui si celano, in primo luogo, i problemi legati alla qualità degli immobili e dunque alla sicurezza delle strutture, all’abuso di suolo e condizioni di cattiva salubrità ambientale e più in particolare l’inadeguatezza strutturale degli edifici e le reti fognarie approssimative e scollegate”.
“In secondo luogo – prosegue la nota – i dati rivelano problemi di trasparenza sugli investimenti che hanno consentito la costruzione e la dubbia liceità dei capitali che hanno consentito le edificazioni abusive, senza contare l’uso del lavoro nero”.

Per Cgil e Fillea “mentre si tenta di stabilire e far rispettare regole, come avviene anche a Catania, dove la commissione consiliare urbanistica ha licenziato con parere favorevole il documento che contiene le direttive generali per il Piano regolatore del Comune ed ha quindi segnato un importante passo verso l’approvazione definitiva del Prg atteso da almeno 50 anni, c’è una terra di mezzo che ancora oggi vede muovere impunemente speculatori e faccendieri, che spesso abusano della buona fede di chi ha bisogno di un tetto per vivere. Il riferimento è anche alle periferie e alla lunghe liste di attesa per le case popolari”.

Cgil e Fillea di Catania, si augurano che il “Piano di riforma urbanistica siciliano, atteso da ben 41 anni, ed in discussione all’Ars, possa rappresentare una vera e propria riforma di sistema con una nuova impostazione del governo del territorio. Appena possibile valuteremo il documento redatto dal Dipartimento urbanistica”.

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