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Catania, crollo via Castromarino, legali famiglie: atti illegittimi

redazione

Catania, crollo via Castromarino, legali famiglie: atti illegittimi

martedì 01 Giugno 2021

Secondo i penalisti i provvedimenti del sindaco sono “ineseguibili perché non tengono conto dei contenziosi pendenti”. Il Comune: “Percorso trasparente, vicenda sui binari di una concreta soluzione"

CATANIA – I provvedimenti del sindaco di Catania “sono illegittimi e tecnicamente ineseguibili perché non tengono in debito conto né i contenziosi ancora pendenti né le concrete esigenze dei propri assistiti”. Lo affermano i legali delle famiglie sopravvissute al noto crollo del palazzo di via Castromarino avvenuto la notte del 20 gennaio 2020. I penalisti chiedono “la revoca entro 48 ore degli anzidetti” e annunciano che “in mancanza adiranno l’Autorità amministrativa competente”, preannunciando che le “vittime del disastro hanno intenzione di organizzare sit-in giornalieri dinanzi Palazzo degli Elefanti finché non otterranno l’attenzione che meritano”.

È quanto affermano, in una nota congiunta, gli avvocati Giuseppe Lipera, Alberto Ranno, Ivan Ficicchia, Francesca Garigliano, Giovanni Ingrascì, Graziella Coco e Patrizia Mirabella. Al centro del documento “la determina del 7/5/2021 del sindaco che ha autorizzato il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – Gestione Governativa Ferrovia CircumEtnea ad eseguire la ‘messa in sicurezza’ dell’edificio mediante ‘il ripristino della configurazione strutturale dei muri crollati, con la ricostruzione dei muri danneggiati e degli impalcati coinvolti dal collasso’”, e ciò, sostengono i penalisti, “senza mai coinvolgere i proprietari delle abitazioni distrutte”.

Gli avvocati contestano anche “l’ultima ordinanza sindacale del 12/5/2021” con la quale è stato “ordinato ai ‘disastrati’ di presentare al Comune ‘un progetto di restauro e/o risanamento’ – a proprie spese – entro 30 giorni dal collaudo dei predetti lavori ‘di messa in sicurezza’ a carico del ministero”. I legali hanno parlato di “totale mancanza di trasparenza adottata dal Comune nell’emanazione dei predetti provvedimenti, dato che – come confermato dalle vittime del crollo – nessun tavolo tecnico indetto dalle Autorità Locali ha visto la partecipazione delle parti private”.

Sulla vicenda l’Amministrazione comunale è intervenuta lo scorso sabato con una lunga nota in cui richiama, invece, i “diversi tavoli tecnici” che si sono svolti presso il Comune. L’ultimo lo scorso 20 aprile 2021, “alla presenza di rappresentanti dell’Amministrazione comunale, del direttore generale della Ferrovia circumetnea e dei tecnici comunali, tenuto conto che è ancora pendente un procedimento giudiziario”.

“Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – si legge nella nota – ha comunicato a questa Amministrazione di voler ottemperare alla esecuzione della messa in sicurezza dell’intero edificio di cui sopra, anche in considerazione del fatto che il Genio Civile di Catania con nota n. 63696 del 16/04/2021 esprimeva parere favorevole agli elaborati tecnici presentati, raccomandando l’onere di redigere, a conclusione dei lavori di messa in sicurezza, la relazione finale attestante la corretta esecuzione dell’intervento secondo gli elaborati progettuali. I suddetti lavori, una volta autorizzati, assicureranno la messa in sicurezza dell’intero edificio, attualmente privo del titolo di agibilità di ogni singola unità immobiliare”.

Relativamente alla contestata ordinanza del 12 maggio, l’Amministrazione precisa che è stato chiesto ai proprietari degli immobili di inoltrare al Comune “un sintetico progetto tecnico di risanamento per il rilascio di idoneo titolo edilizio e dell’agibilità immobiliare, successivamente all’ultimazione dei lavori e certificazione di collaudo eseguiti dalla Gestione Governativa Ferrovia Circumetnea. Un semplice atto propedeutico prescritto dall’art. 54 d.leg.267/2000, obbligatorio secondo le normative vigenti, al fine di garantire la privata e pubblica incolumità, il recupero urbano ed edilizio, e infine il completamento della metropolitana opera infrastrutturale strategica per la città, senza entrare nel merito di eventuali decisioni giudiziarie in itinere che legittimamente i proprietari attendono”.

L’amministrazione respinge anche le accuse di scarsa trasparenza, che invece sarebbe riscontrabile “negli atti posti in essere dal Comune nell’esclusivo interesse dei proprietari anzitutto, del loro diritto alla casa e della loro sicurezza”. Restano “incomprensibili – conclude la nota – le strumentali interpretazioni, talvolta dal sapore demagogico, di una vicenda ormai incanalata sui binari di una concreta soluzione che ha visto l’Amministrazione impegnata a compiere atti concreti secondo un percorso fattivo e trasparente”.

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