Catania, delineato il futuro degli ospedali dismessi - QdS

Catania, delineato il futuro degli ospedali dismessi

redazione

Catania, delineato il futuro degli ospedali dismessi

venerdì 05 Febbraio 2021

Il presidente Musumeci ha spiegato che il Vittorio Emanuele ospiterà sia un museo storico che residenze e aree verdi per studenti universitari. Sul progetto per il Santa Marta la partita è ancora aperta

CATANIA – “Assieme alle altre parti istituzionali e alle organizzazioni della società civile, abbiamo segnato il primo importantissimo passo di un confronto ampio e partecipato per definire costruttivamente il futuro degli ospedali dismessi e della storica zona dell’Antico Corso che è il cuore della nostra città”. Lo ha detto il sindaco Pogliese commentando la grande partecipazione e l’interesse suscitato dalla video conferenza promossa insieme all’assessore all’urbanistica Enrico Trantino con la partecipazione tra gli altri del presidente della Regione siciliana Nello Musumeci, dell’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza e del rettore Francesco Priolo.

Quasi cento i collegamenti registrati sulla piattaforma Google Meet, in pratica tutti i soggetti invitati, oltre cinquantamila le visualizzazioni complessive sulla pagina Facebook del Comune e di Urbamet, di un tavolo di dibattito che ha visto protagonisti, con oltre trenta interventi programmatici, le diverse espressioni associative e professionali. Il presidente della Regione ha illustrato in dettaglio i progetti per la città di Catania: “Al netto delle polemiche di cui non mi occupo – ha detto Musumeci – ribadisco che insieme al sindaco da oltre un anno abbiamo stabilito che la parte del Vittorio Emanuele che fronteggia via Plebiscito verrà destinata al museo storico della Città con un azione di riqualificazione conservativa. Un’altra parte a spazi per studenti e residenze universitarie ma anche laboratori dell’Accademia di Belle arti, con un grande parco verde nel cuore dei 22 edifici esistenti nell’area, molti dei quali di nessun pregio che verranno demoliti”.

“L’ex ospedale Ferrarrotto – ha proseguito Musumeci – potrebbe essere messo in relazione al riutilizzo del Vittorio Emanauele. Sul Santa Marta, invece, in linea alle prescrizioni del Prg stiamo eliminando quella bruttura su cui per molti anni in tanti hanno chiuso gli occhi, valorizzando l’edificio settecentesco del Vaccarini di cui molti catanesi sconoscono l’esistenza. Quello che abbiamo presentato lo scorso 23 gennaio è solo un’ipotesi progettuale che va tenuta in considerazioni insieme ad altre e su cui fare una sintesi in tempi brevi, perché a Catania sono settanta anni che non si avvia un vero processo di rigenerazione urbana”.

In tema di urbanistica, l’assessore Trantino con il direttore dell’urbanistica Biagio Bisignani, ha reso nota l’istituzione di un Urban center per attivare un confronto permanente sui temi della rigenerazione urbana e il parere positivo della Soprintendenza al nuovo studio di valorizzazione del centro storico che a breve verrà sottoposto alla giunta e al consiglio”.

Martedì 9 febbraio il sindaco relazionerà su sua richiesta al consiglio comunale sul futuro degli ospedali dismessi: “Sono 116 milioni che diventano il triplo se contiamo quelli disponibili sulla edilizia sanitaria, le somme che la Regione mette in campo per Catania – ha detto Pogliese -. A quelli che riguardano l’utilizzo dei vecchi ospedali, vanno aggiunti i tre parcheggi scambiatori e il nuovo palazzo di giustizia, ma anche il centro direzionale della Regione che sorgerà alla circonvallazione nei pressi di Monte Po proprio accanto alla fermata Fontana della Metro e, inoltre, altri dieci milioni per la zona industriale”.

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