Dissesto, pagamenti “frenati” dai debiti fuori bilancio - QdS

Dissesto, pagamenti “frenati” dai debiti fuori bilancio

Dissesto, pagamenti “frenati” dai debiti fuori bilancio

giovedì 09 Luglio 2020

In esclusiva i commissari liquidatori fanno un nuovo punto sull’avanzamento dei pagamenti

CATANIA – Il dissesto a doppia faccia che pesa sulla cittadinanza. Da un lato, sull’intera comunità che ha visto ridotti alcuni servizi se non addirittura bloccati e, dall’altro, sulle imprese creditrici nei confronti del Comune, che in gran parte attendono ancora ristoro. Nonostante il lavoro della commissione liquidatrice, nominata per gestire il default di Palazzo degli Elefanti, prosegua.

Fino al mese di aprile di quest’anno, in pieno lockdown, erano oltre duemila le richieste da esitare, di cui circa 500 in lavorazione, e altrettanti creditori da soddisfare, e tante le difficoltà per i commissari, Antonio Meola, Teresa Pace e Giuseppe Sapienza, sebbene i lavori siano proseguiti “a distanza”. Oggi si va più speditamente anche se non mancano intoppi e rallentamenti. Come confermano i commissari.

Come procedono i lavori della Commissione? Nella scorsa intervista avete dichiarato che attualmente state trattando circa 500 richieste di transazione. A quanto ammontano in totale?
“I lavori della Commissione procedono senza soluzione di continuità, anche per effetto del supporto di alcune unità di personale, finalmente assegnate stabilmente all’Ufficio della Commissione. Le circa 500 istanze di ammissione in corso di transazione ammontano a oltre 69 milioni di euro”.

Quali sono, al momento, le principali cause di rallentamento?
“È bene precisare, al riguardo, che le istanze dei creditori, ai fini della valutazione di ammissibilità a massa passiva, debbono essere prioritariamente verificate dai competenti Uffici e da questi debitamente certificate in ordine alla effettiva esistenza del debito. Nel caso in cui si accerti che i crediti vantati costituiscono per l’Ente debiti fuori bilancio, occorre che i medesimi siano oggetto di riconoscimento da parte del Consiglio comunale, ai sensi di quanto precisato dalla Corte dei Conti- Sezione regionale di controllo per la Regione siciliana – con deliberazione n.124/2019. Soltanto dopo tali adempimenti, la Commissione di liquidazione può proporre ai creditori la definizione transattiva dei debiti”.

Negli ultimi mesi sono stati fatto passi avanti? Quante proposte sono state accettate ad oggi?
“Le posizioni creditorie già definite e per le quali è stata effettuata la proposta di definizione transattiva sono ad oggi 130 e riguardano esclusivamente debiti di bilancio. Di queste circa 100 sono state concluse per oltre sei milioni di euro, 17 sono in attesa di accettazione e solo 13 non sono state accettate”.

Quanto ha pesato lo smart working per la preziosa collaborazione degli uffici del comune?
“Certamente la modalità di lavoro agile ha in qualche modo rallentato l’attività istruttoria propedeutica all’ ammissibilità dei debiti”.

Ci sono elementi esterni che potrebbero rallentare i lavori della commissione?
“Da una parte i rallentamenti dell’attività istruttoria finalizzata alla ammissibilità dei debiti, in buona parte riconducibili al lockdown e, dalla altra, il passaggio dei debiti fuori bilancio dal Consiglio Comunale ai fini del riconoscimento che, inevitabilmente, comporta una dilatazione delle tempistiche. Le transazioni hanno finora riguardato i debiti di bilancio dell’Ente, atteso che per l’ammissibilità dei debiti fuori bilancio, come già evidenziato, occorre prioritariamente che il Consiglio Comunale proceda al riconoscimento del debiti”.

Avete un cronoprogramma da seguire prima della pausa estiva?
“L’Ufficio continua ad istruire le proposte transattive via via che pervengono le attestazioni di ammissibilità da parte delle competenti Direzioni”.

Ritenete che vi saranno creditori che non accetteranno la proposta di definizione transattiva nell’ambito della procedura semplificata di accertamento e liquidazione? E quali saranno le aspettative di recupero delle somme da parte di tali creditori che non avranno aderito?
“Sulla base del campione delle transazioni proposte, le mancate accettazioni si attestano su un 10 per cento. La mancata accettazione della proposta transattiva comporta l’inserimento del credito delibato nel piano di estinzione da sottoporre all’approvazione del Ministero dell’Interno, con tempistiche difficilmente prevedibili. Tali debiti ammessi, ai sensi dell’art. 256 del Tuel, saranno pagati entro 20 giorni dalla notifica del decreto di approvazione del piano di estinzione sino alla concorrenza della massa attiva residua ed in misura proporzionale, dopo il pagamento del totale dei debiti assistiti da privilegio. Per la parte dei debiti non coperti dalla massa attiva dovranno essere previsti nei futuri bilanci comunali i piani di impegno pluriennali con pagamenti dilazionati negli anni”.

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