L'aula, con 15 presenti, ha approvato la presa d’atto del Piano economico finanziario del Servizio di Gestione dei Rifiuti Urbani 2022-2025.
Il consiglio comunale riunito stasera in seconda convocazione, con 15 presenti, ha approvato la presa d’atto del Piano economico finanziario del Servizio di Gestione dei Rifiuti Urbani (PEF) 2022-2025 e le tariffe ai fini della Tassa sui rifiuti (TARI) anno 2022. Sui quindici consiglieri presenti, dieci hanno votato favorevolmente, quattro si sono astenuti e uno ha espresso il proprio voto contrario.
L’adozione della delibera, proposta dall’Amministrazione Comunale, di determinazione dell’equilibrio del piano economico finanziario (PEF), relativo alla Tari per il 2022, ha scongiurato gravi conseguenze negative sui conti del Comune, con nuovi debiti fuori bilancio da riconoscere, l’impossibilità di portare in equilibrio il bilancio di previsione del 2022 mettendo in discussione il regolare pagamento degli stipendi e il trasferimento di risorse alle partecipate, con lo spettro di un nuovo dissesto finanziario. La causa dell’obbligata manovra economico finanziaria, com’è noto, è da addebitare all’aumento del costo per I Comuni di conferimento negli impianti di trattamento dei rifiuti indifferenziati, dovuto all’aumento del costo dell’energia e dei carburanti del 125 %. Costi aggiuntivi che in teoria avrebbero significato l’aumento di 26,384 milioni di euro, un valore più che raddoppiato rispetto al 2021. Un dato, in realtà, sensibilmente attenuato, sia dall’incremento esponenziale della raccolta differenziata con conseguenti minori costi di conferimento e dai risultati ottenuti, nell’attività di accertamento dell’evasione/elusione, che hanno determinato un aumento di circa 5 milioni di euro del ruolo Tari, i cui benefici si vedranno compiutamente nel 2023.
L’impatto per i contribuenti dell’aumento del costo per il 2022 si attesta, pertanto, a 16 milioni di euro pari al 18% del valore della Tari. Un valore che nella sua valenza di atto tecnico, tuttavia potrebbe essere completamente neutralizzato dal trasferimento di risorse nazionali da parte della Regione Siciliana, destinate ai contribuenti di tutta la Sicilia, annullando l’impatto dell’incremento del valore tariffario. Nelle ultime ore, infatti, l’Amministrazione Comunale ha avuto rassicurazioni che nelle prossime settimane, verranno ripartite le somme per i Comuni costretti a varare gli aumenti per via degli aumenti dei costi delle tariffe energetiche e dei carburanti. Anche per questa ragione, oggi, il Capo dell’Amministrazione Comunale uscente ha sottoscritto una proposta di delibera consiliare per modificare con urgenza il regolamento Tari slittando dal 16 settembre al 31 Ottobre il termine per il pagamento della prima rata.
Il commento delle opposizioni
“La cosa più assurda è che la gestione dell’aula è stata scandalosa – affonda il capogruppo 5 Stelle, Graziano Bonaccorsi. Da domani ci troveremo una Tari più alta ma, la cosa che dispiace di più è che qualche collega, parlando di responsabilità, ha mantenuto il numero legale pur votando contrario”. Il riferimento è a Lanfranco Zappalà, esponente dell’opposizione e candidato sindaco.
Al collega si riferisce anche Giuseppe Gelsomino, di Prima l’Italia. “Mi dispiace solo per i colleghi costretti a ingoiare e votare questo rospo dopo continue e minacciose lettere, spettri di dissesto, apocalissi varie, guerre e 7 piaghe d’ Egitto e farlocchi richiami al senso di responsabilità, quando il signor Pogliese da vero responsabile si è dimesso per andare al Senato – scrive su Facebook. Chi ha votato contro alla delibera è come se avesse votato si”.
Perché della questione non viene subito investita la magistratura, ordinaria e contabile, per probabili responsabilità degli amministratori, nel non perseguire morosi ed evasori dei tributi, in danno dell’ente e dei cittadini onesti, facendo loro pagare la loro ignavia o mala fede?