Tari a Catania, Bonaccorsi: “Ribadisco, senza aumento si rischia nuovo dissesto” - QdS

Tari a Catania, Bonaccorsi: “Ribadisco, senza aumento si rischia nuovo dissesto”

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Tari a Catania, Bonaccorsi: “Ribadisco, senza aumento si rischia nuovo dissesto”

Giuseppe Bonaccorsi  |
venerdì 26 Agosto 2022

Tari a Catania, Bonaccorsi torna a sollecitare il Consiglio comunale: “Non fate tornare la città indietro, qui si rischia grosso”.

Consiglio comunale per la Tari a Catania riconvocato a martedì prossimo, termine ultimo per l’approvazione dell’aumento del 18%, atto propedeutico al Bilancio di previsione.

Il via libera all’aumento della tariffa è necessario per procedere al varo della manovra finanziaria, attraverso la procedura blindata dall’iter per il risanamento delle casse di un Comune in dissesto.

Sino a questo momento tutte le sedute per il via libera all’aumento sono andate a vuoto e a maggior ragione adesso – che anche il sindaco Pogliese si è dimesso per candidarsi alle Politiche – nessuno anche in maggioranza sembra intenzionato ad assumersi la paternità di votare un atto così delicato e impopolare.

Tari Catania e raccolta differenziata ancora al 35%

Il problema è che per evitare un aumento della tariffa della Tari a Catania sarebbe stato necessario aumentare la percentuale di differenziata per avvicinarla a quel 65% previsto dalla legge. Purtroppo il bando settennale che si è trascinato sino a pochi mesi fa e l’affidamento appena alcuni mesi fa del lotto centro – il più popoloso – non hanno consentito di raggiungere l’obiettivo. Adesso, quindi, la città si ritrova con una differenziata ancora al 35% e per di più con un aumento dei costi di discarica triplicati per via degli aumenti dell’energia elettrica. Insomma da questo “cul de sac” non se ne esce nessuno.

Bonaccorsi: “Rischio nuovo dissesto finanziario”

Ma i consiglieri sanno bene cosa accadrà a un Comune appena adesso faticosamente uscito dal dissesto se la modifica della tariffa non dovesse andare in porto nei tempi previsti? Lo abbiamo chiesto al sindaco facente funzione, Roberto Bonaccorsi, che torna a sollecitare l’assemblea ad assumersi la responsabilità davanti alla cittadinanza della mancata approvazione di un adeguamento tariffario che potrebbe comportare serissimi problemi finanziari all’ente sino alla possibile reiterazione del dissesto.

Sindaco Bonaccorsi, il Consiglio comunale a Catania continua a rimandare il voto sulla Tari. Cosa potrebbe accadere se i termini dovessero scadere?

“Alcune settimane fa ho scritto una lettera al Consiglio mettendolo al corrente su cosa potrebbe accadere. Lo stesso ha fatto la Ragioniera Clara Leonardi. Senza approvazione si rischia di non potere andare avanti e questo potrebbe comportare serie conseguenze finanziarie tra cui un nuovo dissesto. Il mancato equilibrio del costo della Tari impedisce all’ente di approvare il bilancio di previsione. Ora noi che siamo un ente sotto i riflettori degli organismi di controllo finanziari abbiamo un obbligo giuridico di mantenere tutte le tariffe a copertura sicura. Quindi il mancato equilibrio della Tari e la mancata approvazione del Bilancio comporterebbero soprattutto il blocco dei trasferimenti statali e tutto quello che comporta. Dopo i sacrifici enormi che ha fatto la città sarebbe come tornare indietro”.

Che tempi si hanno per evitare questo scenario?

“Entro il 31 agosto bisogna licenziare la Tari a meno che il legislatore rinvii ancora una volta i termini dell’approvazione del Bilancio”.

Il nodo dell’approvazione dell’aumento

Si ha l’impressione che nessun consigliere voglia prendersi la responsabilità di approvare questo aumento…

“Lo capisco, ma qualsiasi amministratore deve pensare all’interesse collettivo no fare i conti col proprio tornaconto elettorale”.

Ma non può negare che la Tari sia da anni una spina nel fianco per tutti. E non sappiamo ancora su chi ricadrà il prevedibile aumento della tariffa per il trasferimento all’estero di 20mila tonnellate di rifiuti dalla discarica Sicula Trasporti, appena approvato dalla Regione…

“Questi purtroppo non sono problemi che possiamo risolvere noi. Mi auguro che il legislatore intervenga con incentivi come ha fatto per il Covid. Ma finora all’orizzonte non c’è nulla”.

Come sempre pagherà pantalone, alias il cittadino…

“No comment”.

Quando arriva il commissario che prenderà il suo posto?

“Mi auguro presto, anzi prestissimo. Continuare a lavorare in queste condizioni per noi è diventato davvero imbarazzante”.

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