Catania in dissesto spera nella Giunta: intervista a Marletta

Catania in dissesto spera nella Giunta, Marletta: “Dialogo con Roma e aumento riscossione”

Catania in dissesto spera nella Giunta, Marletta: “Dialogo con Roma e aumento riscossione”

Melania Tanteri  |
mercoledì 21 Giugno 2023

Intervista al neo assessore al Bilancio della squadra di Enrico Trantino.

Emozionato, come se fosse la prima volta. Con una nuova sensazione però non provata prima con tanta forza: il grande senso di responsabilità. La consapevolezza che il momento da affrontare è tra i più duri della storia recente di questa città. L’avvocato Giuseppe Marletta ritorna a Palazzo degli elefanti nella veste di assessore al Bilancio, alle Partecipate e al Patrimonio.

Marletta rientra a Palazzo degli Elefanti

Un ritorno, dopo aver ricoperto la carica di assessore ai Lavori pubblici della giunta guidata da Raffaele Stancanelli. Era il 2013 e Marletta aveva 43 anni. Oggi, un po’ più grande, afferma di essere consapevole dell’onore ma anche dell’onere nel ricoprire la figura di delegato del sindaco Trantino, e per di più per una materia così delicata come quella finanziaria. “Mi sento più responsabile – dice. Ho fatto l’assessore alla provincia e anche al comune di Catania, ma non mi sentivo così. Forse per l’età, o più probabilmente ma forse perché oggi sappiamo che il momento è particolarmente delicato e io sono tra i più grandi e i più esperti tra gli assessori”.

Le difficoltà della città in dissesto

Marletta, già lunedì, primo giorno da assessore, è stato a Palazzo dei Chierici, sede della Ragioneria generale e dell’assessorato al Bilancio, dove ha incontrato i dipendenti; stessa cosa ha fatto nella sede del Patrimonio, prima di riunirsi con sindaco e Giunta ieri mattina. Il lavoro, d’altronde, non manca, a maggior ragione dopo mesi di commissariamento. Un lavoro che non sarà certo semplice: la consapevolezza di Marletta riguarda anche la condizione economica del Comune e le difficoltà dell’ente dal punto di vista finanziario. Da assessore al Bilancio dovrà infatti occuparsi di fare quadrare i conti di un comune in dissesto.

“Siamo con il bilancio stabilmente riequilibrato – spiega il delegato del sindaco Trantino – e la commissione liquidatrice sta continuando a lavorare. Dovrebbe terminare alla fine dell’anno – continua – ma la commissione potrebbe rimanere al lavoro ancora per mesi per liquidare altri debiti”. La speranza è che, una volta terminato il lavoro, si possa uscire dal dissesto. In ogni caso, su questo punto occorre attendere. Nel frattempo, però, il neo assessore è al lavoro per cercare di intercettare risorse, facendo affidamento anche sui governi regionale e nazionale, “vicini” dal punto di vista politico a Catania, ma anche tentando di aumentare le entrate. “Affronteremo tutti i nodi a partire dalla riscossione – continua Marletta. Dobbiamo aumentare la capacità di incassare i tributi da parte del Comune lavorando anche sul senso civico. Molti di quelli che non pagano possono farlo – evidenzia il penalista – e questo è frutto di una cultura che va modificata facendo comprendere a tutti che, per avere servizi, occorre che questi abbiano copertura e che tutti contribuiscano”.

Partecipate, si va avanti con progetti di fusione

Per quanto riguarda le aziende partecipate, Marletta afferma di voler proseguire con quanto già avviato dalla passata amministrazione che ha avviato l’accorpamento di alcune società. Dopo la fusione tra Sostare e Amt, che ha dato vita alla Amts, era stata avviata quella tra Sidra e Catania rete gas, poi arenatasi.

“Porteremo avanti quanto avviato dal sindaco Pogliese – conferma Marletta. L’idea che condividiamo con il sindaco Trantino non riguarda soltanto il risparmio per quanto riguarda i cda, ma renderle più efficienti. Si tratta di allineare Catania con le grandi città d’Italia ed Europa con aziende moderne che funzionino e che non siano carrozzoni”.

A breve, ci anticipa l’assessore, ci sarà un incontro con Sidra e Catania rete gas per verificare la situazione e valutare il da farso. Infine, i Patrimonio. “Stiamo procedendo a fare una cernita dei beni – dice. Dobbiamo fare una ricerca puntuale perché alcuni immobili non sono nemmeno catastati e il settore non è informatizzato. Capiremo cosa abbiamo a disposizione e cosa possiamo ottimizzare per dismettere gli affitti e per rivalutare il nostro patrimonio immobiliare”. Tra le ipotesi, ci sarebbe il trasferimento della proprietà delle case popolari comunali all’Iacp. Ma anche la possibilità di spostare alcune direzioni dell’ex mercato Ittico di via Colombo e dell’ex Palazzo di cemento di Librino.

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