L’assessore Lombardo ha confermato la volontà di “soddisfare alcune mensilità”
CATANIA – “Dopo più di tre anni ci troviamo senza lavoro e senza stipendio”. Mentre racconta la sua storia, negli occhi di Stefania Germanò, ausiliaria scolastica negli asili Pac (finanziati attraverso il Piano di azione e coesione) e rappresentante sindacale SnalvConfsal, si scorgono rabbia e rassegnazione. Ieri mattina, accanto a lei, nell’atrio dell’assessorato alle Politiche sociali, c’erano i dipendenti degli asili Pac rimasti senza lavoro a seguito della cessazione del servizio di competenza del Consorzio Quarantacinque, la cooperativa, con sede a Reggio Emilia, che dal 2016 fino a naturale scadenza, ha gestito gli asili Pac etnei. Tutte donne, tutte unite per pretendere ciò che gli spetta di diritto. Ovvero ben nove mensilità, di cui quattro del 2018 e cinque del 2019.
“Circa ottanta operatori – ha sottolineato Germanò – sono rimasti senza stipendio, ma la situazione è la stessa da almeno tre anni. Si figuri che il primo l’abbiamo preso dopo sette mesi”. Nel frattempo gli asili etnei, Pac e comunali, resteranno chiusi fino a data da destinarsi. E a pagarne lo scotto sono genitori e operatori. “Oggi (ieri per chi legge nda) – ha affermato una delle insegnanti in protesta – abbiamo chiesto una boccata d’ossigeno e l’assessore ci ha assicurato di pagare al più presto le mensilità del 2019”.
Al centro dei mancati pagamenti ci sarebbero alcune operazioni che hanno portato all’emissione di fatture irregolari o, addirittura, alla mancata emissione. Adesso la procedura di recupero potrebbe essere più complessa del previsto.
“I Pac – ha spiegato l’assessore alle politiche sociali Giuseppe Lombardo – sono fondi vincolati. Il Comune anticipa le somme che, dietro regolare rendicontazione, vengono rimborsate dal Ministero”. Ma “la causa principale della mancata corresponsione – sottolinea Lombardo – sta nella documentazione fornita dal Consorzio Quarantacinque, che ha dato in subappalto il servizio alle cooperative Infomedia e Terzo settore, e che ha presentato fatture non corrette sulle quali più volte abbiamo sollecitato la valida emissione”. In ogni caso l’assessore ha confermato la volontà di “soddisfare alcune mensilità”, anche se non ha fornito tempi precisi.
Cessato il rapporto con la cooperativa, il nodo da sciogliere resta la riapertura degli asili nido finanziati dal Pac. “L’assessore – dichiara il segretario regionale SnalvConfsal, Antonio Santonocito – ci ha dato questa buona notizia: con fondi comunali stanno pensando di fare una gara d’appalto per riaprire gli asili comunali e, al contempo, inglobare quelli dei fondi Pac”.
Un’ipotesi che l’assessore ai servizi sociali prima smentisce e poi conferma: “No, il servizio è cessato – ha ribattuto piccato Lombardo -, forse riusciremo a includere due su tre asili Pac nella gara d’appalto che a breve indiremo per i nido comunali”. L’unica speranza per lavoratori e genitori. “Se così fosse – ha aggiunto Santonocito – entro i normali tempi di attesa per la nuova gara, Catania potrebbe fornire nuovamente il servizio”.