Catania, il nuovo parco sportivo di Librino a rischio senza fondi Pnrr

Catania, il nuovo parco sportivo di Librino a rischio senza fondi Pnrr

Catania, il nuovo parco sportivo di Librino a rischio senza fondi Pnrr

Salvo Catalano  |
venerdì 04 Agosto 2023

Da alcuni giorni è nato un enorme punto interrogativo, figlio della scelta del governo nazionale di togliere dal Pnrr l’intera somma destinata ai Pui

Una cittadella dello sport all’aperto con un nuovo parco, sulla collina che guarda dall’alto il campo San Teodoro di Librino, dove il rugby è già di casa grazie ai Briganti. Nuovi impianti per basket e volley, percorsi di jogging immersi nel verde ed aree attrezzate per il relax; attrezzi per sport all’aperto ed aree gioco per bambini, il tutto corredato da un sistema di illuminazione pubblica. Ancora: un circuito di Pump Track per salti ed acrobazie in bici e uno Skate Park. E infine la riqualificazione delle strutture esistenti costruite per le Universiadi del 1997 e rimaste incompiute, e la realizzazione di un nuovo campo da rugby in erba naturale con tribune naturali sulla collina per gli spettatori. Non un libro delle favole, ma uno dei 12 progetti che la città di Catania ha avuto finanziato nell’ambito dei Piani urbani integrati (Pui) del Pnrr. Vale 10 milioni di euro, mira a cambiare un pezzetto di una delle periferie più complicate d’Italia, Librino.

Mancuso: “Siamo perplessi e confusi”

Il progetto è quasi pronto e l’appalto per i lavori già aggiudicato. Eppure da alcuni giorni è nato un enorme punto interrogativo, figlio della scelta del governo nazionale di togliere dal Pnrr l’intera somma destinata ai Pui – 2,4 miliardi di euro – di 14 città metropolitane, Catania compresa. “Siamo perplessi e confusi”, spiega Piero Mancuso, storico volto dei Briganti rugby. La società sportiva nel 2012 ha occupato il campo San Teodoro, contribuendo in maniera determinante a trasformarlo da distesa di pietre a una tavola verde dove il prossimo anno giocherà anche la serie A femminile del rugby, oltre che gli uomini e tutte le categorie giovanili. Negli ultimi mesi i Briganti, insieme alle associazioni e ai gruppi del quartiere che fanno parte del comitato Librino attivo, hanno partecipato agli incontri promossi dall’amministrazione comunale per far dialogare gli studi tecnici incaricati di realizzare i progetti dei Pui con la società civile. Non in tutti i casi il confronto ha portato a risultati concreti e positivi, ma sul nuovo parco di Librino a forte impronta sportiva i progettisti della Finepro srl (la società di ingegneria con sede in Puglia che ha vinto il bando per i servizi tecnici) hanno recepito i suggerimenti che sono arrivati da chi il quartiere lo vive tutti i giorni. Così, l’idea iniziale di costruire un mega anfiteatro all’aperto – mentre a poche centinaia di metri da lì sorge il teatro Moncada vandalizzato e distrutto – è stata pian piano sostituita da una vera e propria cittadella dello sport all’aperto.

Il progetto della cittadella dello sport di Librino

“Il definanziamento sarebbe una sconfitta”

Il lavoro dei progettisti sta per essere ultimato, nonostante le notizie poco confortanti sul definanziamento dei fondi del Pnrr. “Sarebbe una sconfitta – ragiona Mancuso – perché questo è un progetto ambizioso e costoso, quali sarebbero le fonti di finanziamento alternative per cifre così importanti? Quello che ci rende perplessi è che togliere i fondi alle periferie cozza con la filosofia del Pnrr, che è quella di riequilibrare le differenze tra zone svantaggiate e zone ricche. Invece alla fine la sperequazione rischia di uscirne ingigantita”.

Il vicesindaco di Catania, nonché assessore all’Urbanistica, Paolo La Greca ha precisato che “dal ministero ci hanno detto di andare avanti”. Ma non è chiaro quali risorse potranno sostituire quelle del Pnrr. Se lo chiedono anche i privati che hanno già vinto gli appalti. A differenza di altri filoni di finanziamento, infatti, i progetti del Pui a Catania viaggiavano nei tempi giusti. Se salta il Pnrr, però, salta tutto il cronoprogramma previsto, compresa la garanzia di finire i lavori entro il 2026. A Librino sperano che non sia così.

Gli interventi previsti

Il progetto da 10 milioni di euro (di cui 6 milioni 766mila euro di lavori) prevede di intervenire su un patrimonio immobiliare pubblico di 19mila metri cubi, in larga parte rimasto un’incompiuta. Tra queste strutture verrebbe recuperata anche la vecchia Club house dei Briganti, andata a fuoco dolosamente nel 2018, verrebbero sistemate le gradinate del campo da rugby esistente e creato un sistema connettivo interno tra campi sportivi e attrezzature. All’attuale ingresso se ne aggiungerebbe un altro sul lato Sud dell’impianto, per aprire ancora di più la collina di San Teodoro al quartiere. Ma il focus del progetto sta, come detto, negli impianti sportivi: il ripristino del campo di calcetto, la realizzazione di un nuovo campo da rugby con dimensione internazionale, ed altri campi di volley/basket. Verrebbe sfruttata la pendenza e il dislivello naturale della collinetta adiacente, per realizzare e posizionare delle tribune naturali, che potranno essere utilizzate anche al di fuori delle attività sportive, come aree dedicate allo svago e al relax. Ci sarebbero poi percorsi jogging immersi nel verde ed aree attrezzate predisposte con panchine, cestini portarifiuti per consentire il relax e la sosta, attrezzi per sport all’aperto ed aree gioco per bambini, il tutto corredato da un sistema di illuminazione pubblica. E ancora: è prevista la realizzazione di un Pump Track, un circuito fatto da salite, discese e curve paraboliche che permettono di fare salti ed acrobazie in bici, e di uno Skate Park, in modo da stimolare anche l’utilizzo delle piste ciclabili presenti nel quartiere.

“Per noi – spiega Mancuso – è fondamentale che quantomeno il lavoro progettuale venga ultimato e non dubitiamo che sarà così. Se alla fine venisse confermato il definanziamento, potremmo comunque in futuro spacchettare gli interventi e cercare fonti di finanziamento alternative e meno onerose. In ogni caso non ci fermeremo, le cose le abbiamo sempre fatte e continueremo a farle”.

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