I gruppi di Officina Democratica e del Circolo Pd Catania Centro esprimono profonda preoccupazione per la situazione politica in cui versa l’Amministrazione comunale di Catania, guidata dal Sindaco Trantino. Soprattutto, dopo l’ultima votazione sul bilancio cittadino approvato solo da 17 consiglieri sui 31 della maggioranza di centrodestra a sostegno del sindaco di Catania.
Il Pd: “Presenza dei consiglieri dell’opposizione è testimonianza di rispetto e serietà delle istituzioni”
“Cosa può chiedere di più un Sindaco per governare serenamente una città? Di cosa ha bisogno ancora una coalizione politica per realizzare il proprio programma?” – si legge nella nota stampa – “Eppure, nonostante la maggioranza di 31 consiglieri su 36, l’Amministrazione mostra una fragilità politica evidente, che nemmeno le veline di regime riescono più a nascondere, incapace di ottenere il supporto necessario per i propri atti istituzionali. Proposte ritirate per evitare bocciature imbarazzanti. Ricorso al “senso civico” dell’opposizione per evitare crisi di governo”.
“Il Bilancio comunale è stato approvato con soltanto 17 voti; la votazione è risultata utile perché tutti i 5 consiglieri di opposizione, pur votando contro l’atto finanziario, non hanno voluto fare venire meno il numero legale della seduta consiliare. C’è da capirli. La loro presenza ha voluto essere una testimonianza di serietà e rispetto per la città e per le istituzioni democratiche che la rappresentano: chi riceve un mandato elettorale ha il dovere di assumersi tutte le responsabilità che il ruolo comporta”.
Un dato politico chiaro secondo i dem
“Invalidare la seduta avrebbe fatto rumore, ma niente di più” – continua la nota – “Resta, incancellabile, il dato politico che anche l’atto fondamentale dell’Amministrazione comunale è terreno di scontro intestino: è guerra aperta all’interno del centrodestra catanese. Ed è evidente che non è bastato il recente rimpasto in giunta per placare gli animi, per salvare almeno la faccia. Ma dobbiamo anche riconoscere che le fibrillazioni del centrodestra catanese non possono essere soltanto giustificate con l’insipienza e con l’irresponsabilità politica degli attori in scena, Sindaco in testa. Troppo continuo, troppo palese, anche troppo alto, ormai, il livello di scontro”.
“Le ragioni del malcontento devono essere molto più profonde, molto più incisive. Qualcuno tra gli alleati non apprezza che a governare la città di Catania siano i dirigenti, alcuni più di altri? Forse è l’ineludibile questione morale che sconquassa il centrodestra da Palermo a Catania a creare il mal di pancia? Potrebbe essere la consapevolezza che a metà del suo mandato L’Amministrazione Trantino ha prodotto ben poco? O, più prosaicamente, è diventato intollerabile che una coalizione si sia scoperta un patto leonino, in cui qualcuno lascia agli altri solo – anzi, talvolta nemmeno – le briciole?”
“Pd alternativa, lo ha dimostrato in consiglio e nei quartieri”
“Il centrodestra catanese faccia presto i conti con se stesso e, se reputa il malato prigioniero di accanimento terapeutico, stacchi la spina. Ma non possiamo eludere un’altra domanda: le forze sane della città, chi produce, chi investe, chi commercia, quali garanzie possono avere da un interlocutore così inaffidabile? Il Pd è l’alternativa. Lo ha dimostrato in Consiglio comunale, nei quartieri di questa nostra città: mettendo in campo una proposta politica concreta, libera e non demagogica; dialogando oltre ogni steccato che non fosse quello dell’onestà e delle buone idee. È inaccettabile che il Sindaco Trantino non riesca a gestire una coalizione apparentemente solida” – concludono i firmatari, chiedendo maggiore chiarezza e responsabilità.
Iscriviti gratis al canale WhatsApp di QdS.it, news e aggiornamenti CLICCA QUI

