A Catania, nei pressi dell’ospedale Garibaldi (zona di via Asmara), è stata ritrovata una ragazza in stato confusionale, priva di documenti e con segni di violenza. Come riportato da Meridionews, a notarla sarebbe stato un vigilante all’opera in struttura che, una volta vista la ragazza in condizioni sospette, avrebbe immediatamente allertato gli agenti di polizia e i soccorsi del 118.
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Catania, mistero sul ritrovamento della ragazza al Garibaldi
La ragazza, secondo una prima ipotesi con un passato di dipendenza da sostanze, non sarebbe stata in grado di fornire informazioni alla polizia. Inoltre, sembra che non sia stata neanche in grado di comunicare la propria identità agli agenti, ostacolando quindi la ricerca di informazioni da parte della polizia. In questo momento, sono in corso degli accertamenti per ricostruire al meglio la dinamica dei fatti e chiarire cosa è accaduto alla giovane trovata nei pressi di via Asmara, a Catania.
Maltrattamenti ai genitori nel Messinese: 18enne in comunità
A Sant’Agata di Militello, in provincia di Messina, la Polizia di Stato lo scorso agosto ha invece eseguito un’ordinanza di applicazione della libertà vigilata in via provvisoria nei confronti di un diciottenne accusato di maltrattamenti ai danni dei genitori. La richiesta è arrivata dalla Procura di Patti, guidata da Angelo Vittorio Cavallo, che ha sottolineato la “pericolosità sociale” del giovane, legata verosimilmente all’abuso di alcol e sostanze stupefacenti.
Gli episodi di violenza in famiglia
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, il ragazzo avrebbe più volte aggredito verbalmente e fisicamente i propri genitori, arrivando a danneggiare oggetti in casa e causando gravi danni materiali. Tra i diversi episodi riportati, figurano il lancio di suppellettili, la rottura del lunotto posteriore dell’auto di famiglia e lo sfondamento del portoncino di casa. Più grave ancora, un episodio in cui la madre sarebbe caduta dalle scale a seguito di una lite.
L’inserimento in comunità terapeutica
Il giovane è stato condotto in una comunità individuata dall’Azienda sanitaria provinciale di Messina, dove dovrà seguire un programma terapeutico stabilito dalla Direzione sanitaria. In caso di violazione delle prescrizioni, potrebbe scattare l’applicazione di una misura di sicurezza detentiva.

