Con il trasferimento a Norcia, sede del ritiro estivo, entra nel vivo la preparazione del Catania al prossimo campionato. La stagione che prenderà ufficialmente il via il 24 agosto, la terza della società di Pelligra in Serie C, dovrà essere quella del riscatto. Questo chiedono e meritano la piazza e i tifosi, che sperano di vedere al più presto la prossima tappa di quel percorso di rinascita che, con l’avvento della proprietà australiana avvenuto poco più di tre anni fa, sembrava poter essere impetuoso e senza particolari intoppi. Ma la realtà dei fatti, come spesso accade, ha detto altro. Secondo un vecchio adagio “tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare” ed è, dunque, fisiologico fare i conti con la sorte, gli imprevisti e anche le dinamiche aleatorie del campo. Tuttavia, le due annate del Catania FC in terza serie sono anche state connotate da errori di valutazione, passaggi a vuoto e gravi mancanze che hanno, inevitabilmente, concorso al fallimento dell’obiettivo promozione.
Luci e ombre nella costruzione della nuova squadra
Proprio per questo, tornando alle premesse, le settimane che ci separano del fischio iniziale del campionato dovranno raccontare tutt’altra storia rispetto a quella delle estati precedenti. Partendo dal campo e della costruzione della squadra va detto che, fin qui, sono arrivate indicazioni di segno opposto. L’addio del Ds Faggiano, che pare sia stato la logica conseguenza di un progressivo ed irrimediabile logoramento dei rapporti con i vertici societari, e quelli di Inglese ed Anastasio che hanno seguito il dirigente alla Salernitana, hanno ovviamente lasciato l’amaro in bocca, anche in considerazione del fatto che la compagine campana è tra le più serie rivali per la lotta promozione. Guardando, invece, agli aspetti extracampo legati alla società e alla proprietà, almeno per il momento, non si è percepito quel necessario cambio di passo che potesse accendere l’entusiasmo e “rimpinguare” la fiducia nei confronti di chi sta al timone, seriamente minata negli ultimi tempi.
Campagna abbonamenti e malumori della tifoseria
Tanto malcontento ha suscitato il lancio della campagna abbonamenti, con la conferma dei prezzi stabiliti nella precedente stagione. Prezzi che denotano è questo il sentimento prevalente, delle storture per quanto riguarda le curve e la Tribuna B. Discorso simile per i benefit previsti per chi sottoscrive il tagliando stagionale da “sostenitore”, che non sembrano incoraggiare quella calcistica “chiamata alle armi” che questo speciale abbonamento sottintende. Per quanto riguarda la tribuna scoperta, va sottolineato che nel panorama del tifo da stadio rossazzurro è sempre stata considerata quasi come una terza curva, un terzo settore popolare. La sensazione è che anche quest’anno la “B” sarà nuovamente poco popolata, con un evidente riscontro negativo anche dal punto di vista dell’immagine, dal momento che è proprio quello il settore inquadrato dalle emittenti televisive.
I nodi irrisolti della programmazione societaria
Altro aspetto dirimente quello inerente alla programmazione e i piani della proprietà su cui, a dispetto di dichiarazioni di vario tenore, sembra sempre aleggiare la nebbia del dubbio, una sostanziale indefinitezza che non permette di guardare con piena fiducia al futuro. In questa dinamica si inserisce anche il rispetto degli oneri assunti con l’Amministrazione comunale al tempo della cosiddetta “procedura esplorativa” che conferì, proprio a Pelligra, l’onore e l’onore di riportare il calcio nella città di Catania. Da questo punto di vista spiccano la mancata pubblicazione del business plan quadriennale (che scadrebbe proprio l’anno prossimo) e il nulla di fatto rispetto alle indicazioni/promesse circa un azionariato popolare o diffuso.
Gli spettri della scorsa estate, con il ridimensionamento del budget causato dalle spese “folli” della “folle” annata 2023/24, si possono ancora scorgere all’orizzonte e il timore di una strategia volta a “vivacchiare” non è stato del tutto fugato. Una sensazione suffragata dal bilancio 2024 (indice della situazione economica al 30 giugno dello stesso anno) che certifica un cambio di strategia aziendale, volto alla riduzione dei costi e al sostanziale autosostentamento. Le prossime mosse, probabilmente, ci diranno se la strada maestra è ancora questa.
Il mercato in entrata: primi nomi e possibili rinforzi
Fin qui le note stonate, ma sarebbe limitante e ingeneroso non sottolineare quanto di buono è fin qui emerso. Partendo, anche in questo caso, dal campo il mercato in entrata sembra muoversi con le ufficializzazioni di Tiago Casasola ed Alex Rolfini e quelle prossime di Simone Pieraccini, Daniele Donnarumma e Francesco Forte (gli ultimi due aggregati al ritiro umbro). Altri nomi nel mirino, per il centrocampo, sono quelli di Andrea Vallocchia e Federico Zuccon, mentre sempre definitivamente sfumato l’assalto a Capomaggio (destinato alla Salernitana). Per l’attacco, invece, si fa il nome di Leonardo Mancuso, attualmente in forza al Mantova con cui si potrebbe profilare una lunga trattativa. Nomi, sia quelli già in rossazzurro che quelli sulla lista del Ds Pastore, abbastanza di spessore per la categoria, anche se manca forse il profilo di grido, il calciatore da copertina dell’intero mercato. Ma le trattative andranno avanti ancora a lungo e, probabilmente, non è ancora questa la fase per i colpi ad effetto.
Le uscite eccellenti e il futuro dei partenti
Anche il mercato in uscita, vero e proprio tallone d’Achille delle ultime stagioni, sembra aver preso l’abbrivio. Al di là delle dolorose separazioni di Inglese e Anastasio, sono da segnalare gli addii ufficiali di Maffei e Guglielmotti e le prossime risoluzioni di Sturaro e De Rose, con il primo destinato ad un ruolo nelle giovanili rossazzurre. Altri nomi in uscita quelli di Costantino, Peralta, Marsura e Tello che non sono partiti con i compagni. Adesso resta da capire come e in che tempi arriverà la separazione tra le parti.
Torre del Grifo, logo storico e nuove mosse dirigenziali
Venendo, infine, alle mosse della proprietà e della dirigenza sicuramente positivi i passi in avanti per l’acquisizione del centro sportivo Torre del Grifo e del logo storico. Per il secondo è stata avanzata un’offerta, mentre per il primo è avvenuto il versamento del deposito cauzionale che dovrebbe costituire la base di partenza per la prossima asta prevista in autunno. L’acquisizione del centro sportivo sarebbe un segnale davvero importante e metterebbe fine al vagabondare della squadra che, ancora per un po’ dovrà alternarsi per le sedute d’allenamento tra Massimino e Cibalino.
Una soluzione di ripiego che, a dire della società, è preferibile al momentaneo “affitto” di uno dei campi dell’hinterland. Non meno importanti anche le recenti novità nell’assetto dirigenziale e societario, volte a dare nuova linfa all’azione corale del club rossazzurro. Qualcosa si muove, insomma, ma è necessario fare di più e fare meglio. La promozione tra i cadetti rimane una priorità irrinunciabile e un obbligo morale, anche perché è noto a tutti – fin troppo bene – cosa significhi una lunga permanenza nelle sabbie mobili della Serie C.

