Catania, stupro alla Villa Bellini, parla l’assessore Porto - QdS

Catania, stupro alla Villa Bellini, parla l’assessore Porto

Catania, stupro alla Villa Bellini, parla l’assessore Porto

giovedì 08 Febbraio 2024

“La questione non riguarda solo il numero di vigili urbani in servizio. Rafforzeremo la sorveglianza ma occorre una legislazione forte e internazionale per contrastare questo fenomeno”.

CATANIA – Un’azione che nessuno si aspettava potesse capitare a Catania. E per di più nel pieno clima delle festività agatine, in uno dei luoghi simboli dell’infanzia di tutti i catanesi.

Eppure, archiviata la festa di sant’Agata, la città dovrà fare i conti con lo stupro avvenuto alla Villa Bellini. Lo dovrà fare innanzitutto l’Amministrazione comunale insieme alle altre istituzioni per comprendere cosa fare per fare in modo che quanto accaduto non avvenga più. Come afferma Alessandro Porto, l’assessore alla Polizia municipale del comune di Catania. Lo abbiamo sentito per cercare di capire quanto accaduto all’interno del parco Bellini, e come poter potenziare il controllo in questi luoghi grandi, difficili da sorvegliare pienamente che potrebbero nascondere insidie.

Vigili urbani insufficienti

“Iniziamo dal dire che occorre una legislazione forte e internazionale per contrastare il fenomeno” – dice Porto – prima di entrare nel merito del sistema di sorveglianza. Tra i primi elementi evidenziati dopo lo stupro, infatti, il fatto che all’interno della Villa non vi fossero sufficienti vigili urbani e che le telecamere di sorveglianza non funzionassero o ne funzionassero poche. “Che i vigili urbani siano in numero insufficiente non è una novità – continua Porto. La richiesta di poterne assumere di nuovi è una delle prime iniziative intraprese dal sindaco Trantino. Ma la questione non riguarda solo il numero di agenti: d’altronde, quanto dovrebbero essere per poter vigilare su tutti i luoghi della città?”, si domanda il rappresentante della Giunta comunale. Che rilancia: “Al di là del fatto che occorre aumentare il numero di vigili urbani presenti in tutta la città per evitare qualsiasi forma di sopruso e di violenza – dice – l’ideale sarebbe quello di utilizzare volontari che possano sorvegliare questi luoghi, i parchi innanzitutto, e avvisare immediatamente le forze dell’ordine”. Un ausilio alle forze dell’ordine e alla videosorveglianza, quest’ultima sotto accusa poiché malfunzionante.

“Appena insediato, il sindaco Trantino si è recato a Roma proprio per chiedere ulteriori fondi sia per quanto riguarda le risorse umane sia per quanto riguarda le risorse per la strumentazione – prosegue Porto -. Perché, come ho detto in diverse occasioni, è vero che noi abbiamo 212 telecamere di cui solo 80 funzionanti, ma è anche vero che questo sistema di telecamere che noi abbiamo avuto attraverso un finanziamento del ministero degli interni, va monitorato in una centrale operativa dove, al momento,, ci sono 3 o 4 persone”.

Videsorveglianza, alla Villa Bellini operative 5 su 14

L’assessore si sofferma anche sul funzionamento degli occhi elettronici. “Questa amministrazione, appena insediata, ha sollecitato il gestore telefonico che non aveva consegnato le sim per il funzionamento delle telecamere che quindi, pur presenti non funzionavano – spiega l’assessore -. Grazie al nostro sollecito, abbiamo avuto le sim, ma dopo anni di inutilizzo, le batterie che non erano state rimosse si sono rovinate per cui occorreva cambiarle. Noi abbiamo iniziato a sistemarle: il primo intervento è stato fatto proprio alla Villa Bellini, tanto è vero che 5 su 14 funzionavano e che in città ne funzionano 80”. Il lavoro, avviato alla fine dell’anno scorso, ha subito dei rallentamenti a causa delle festività natalizie.

In attesa che arrivino 100 nuovi agenti

In ogni caso, assicura Porto, il presidio all’interno della villa Bellini da parte dei vigili urbani sarà rafforzato, sebbene la coperta a disposizione dell’amministrazione resta sempre corta. “Con il comandante della Municipale Stefano Sorbino, abbiamo stabilito di rafforzare le ronde all’intero della Villa e degli altri parchi – continua Porto – in attesa che arrivino 100 nuovi agenti grazie al concorso interno e altro personale tramite il governo nazionale che si è dimostrato molto disponibile relativamente a questo aspetto”.

Intanto, le donne della città si stringono intorno alla giovanissima vittima dello stupro: ieri pomeriggio, le rappresentanti di Cgil, Udi, la Ragnatela, Città felice, Fare stormo- il Cerchio delle donne, Fnism Catania, Femministorie, Auser, Anpi, Antimafia e legalità, Governo di lei, Immagina Motta S.Anastasia, Memoria e Futuro, Rete Restiamo Umani, Rete Studenti Medi, Shamofficine, Sunia Catania e Sicilia e Udu, hanno organizzato un sit in per chiedere al Prefetto di intervenire. “Chiediamo attenzione e rispetto delle regole, controllo e ascolto, servizi per le donne. Chiediamo alle istituzioni un risveglio civile – affermano. Chiediamo maggiore sicurezza per tutte e tutti”.

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