È un periodo di grande lavoro e fermento per la politica siciliana. A livello regionale e locale si moltiplicano i movimenti, i confronti interni e le novità che, soprattutto nel Catanese, rendono la scena politica particolarmente dinamica. Un quadro in cui le forze di maggioranza e opposizione sono chiamate a misurarsi ogni giorno con sfide complesse: dalla tenuta delle coalizioni alle emergenze urbane, fino al tema cruciale della sicurezza.
Per approfondire i temi caldi all’interno di Fratelli d’Italia — partito che a Catania ha un ruolo centrale e radicato — abbiamo intervistato Alberto Cardillo, dirigente di lungo corso e oggi capo di gabinetto dell’Assessorato regionale ai Beni Culturali.
Fratelli d’Italia a Catania, tra radicamento e dibattito interno
La crescita costante del partito di Giorgia Meloni non esclude, a livello locale, momenti di confronto interno. Anche a Catania, infatti, l’attività politica si accompagna a dinamiche fisiologiche. Cardillo respinge però l’idea di divisioni profonde.
“È normale che un grande partito possa vivere sul territorio delle fluttuazioni in entrata o in uscita – dice al Qds.it -. Lo dico con grande umiltà ma con lo spirito di chi conosce la storia di questo partito da quando era all’1,9%. Finché saremo fedeli ai motivi per i quali gli italiani e i siciliani ci hanno dato fiducia — onestà, buongoverno, visione — riterrò che lo stato di salute del partito resti ottimo.
Certo, tutto è migliorabile: sul territorio vi sono talvolta dei naturali momenti di confronto interno, anche acceso; il partito non è una caserma. Ma la guida del commissario Sbardella, con la sua saggia fermezza, ci sta aiutando molto a sciogliere diversi nodi sul territorio, dentro il partito e nella coalizione.
Alla gente non interessano le liti interne al circuito della politica, ma ciò che la politica può fare per risolvere i problemi della Sicilia e del territorio, che — come sappiamo — non sono pochi».
Il caso Trantino e la solidarietà politica
Nelle scorse ore ha destato preoccupazione il gesto che ha riguardato il sindaco di Catania, Enrico Trantino. Cardillo condanna senza esitazione quanto accaduto e sottolinea l’importanza di una risposta unitaria. “Le minacce e le volgarità restano tali e, come tali, si qualificano – ha dichiarato -. Enrico ha dalla sua parte la Catania per bene e che vuole andare avanti. Su questo la politica deve fare quadrato, al di là e al di sopra delle parti”.
Coalizione di centrodestra: confronto costante ma unità salda
Se da un lato il centrodestra in Sicilia appare compatto, dall’altro non mancano momenti di confronto anche acceso tra le diverse anime della coalizione di governo. Cardillo, però, ribadisce come il dialogo resti il tratto distintivo del rapporto tra i partiti.
“I rapporti tra i partiti del centrodestra sono ottimi in Sicilia – dice -, più che ottimi in provincia di Catania.
Certo, non mancano le criticità, ma come in ogni famiglia ci si confronta — anche animatamente, se necessario — e alla fine si trovano le soluzioni più vicine alle aspettative dei nostri elettori”.
Le sfide per Catania: sicurezza e periferie
Catania vive una fase di trasformazione e di rilancio, tra grandi investimenti e sfide urbane. Ma non mancano i problemi, soprattutto relativamente a periferie e sicurezza. Per Cardillo la strada è tracciata, ma le criticità non mancano.
“Catania sta vivendo una fase di grande espansione infrastrutturale, sociale e culturale. La candidatura a Capitale della Cultura 2028 ne è testimonianza tangibile. Tuttavia il nostro capoluogo sconta le criticità di tutte le grandi città: marginalità delle periferie e sicurezza, innanzitutto. Ma ritengo che l’impegno dell’amministrazione Trantino, con il supporto del governo regionale e nazionale, sia per Catania la migliore garanzia d’impegno per mitigare e superare queste criticità. Basti guardare alle centinaia di milioni di investimenti che sono già realtà o che lo diventeranno: dalla zona industriale, al piano Caivano per le periferie, fino alla riqualificazione urbana del centro.
L’arrivo delle nuove assunzioni tra i vigili urbani, dopo decenni di blocco, il lavoro incessante delle forze dell’ordine e le altre misure che il governo nazionale vorrà mettere in campo danno la misura tangibile di quanto si stia facendo anche sul tema della sicurezza, che non è uno slogan ma un impegno che richiede tempo, dedizione e sacrificio”.

