Catania, Timpa Leucatia tra le poche aree verdi a rischio distruzione - QdS

Catania, Timpa Leucatia tra le poche aree verdi a rischio distruzione

Catania, Timpa Leucatia tra le poche aree verdi a rischio distruzione

martedì 01 Marzo 2022

Lo scorso sabato la conferenza stampa di M5s e Catania Bene Comune che si oppongono alla devastazione dell’area naturalistica. La deputata Ciancio: “Avvieremo iter per la costituzione della riserva”

CATANIA – Sono al lavoro sia i deputati regionali che quelli nazionali per proteggere una delle poche aree verdi rimaste a Catania. Gianina Ciancio, esponente del Movimento 5 Stelle all’Assemblea regionale siciliana e Luciano Cantone, deputato a Montecitorio, si stanno infatti muovendo, su sollecitazioni del gruppo consigliare pentastellato che, sabato mattina, ha organizzato una conferenza stampa insieme ad altre associazioni tra cui Catania bene Comune, per segnalare la necessità di tutela per La Timpa di Leucatia, tra i Comuni di Catania e Sant’Agata Li Battiati.

La zona particolarmente interessante dal punto di vista naturalistico ma anche dal punto di vista archeologico e storico, è infatti soggetta, da anni, a interessi edilizi che hanno allarmato, oltre che alcune associazioni come Sicilia Antica, anche il senato cittadino – nello specifico la Commissione consiliare permanente all’Urbanistica, tanto da spingere la direzione urbanistica a sospendere le autorizzazioni. Alla Dusty immobiliare che, sulla collina di Monte Sanpaolillo, sta realizzando una villa. Il provvedimento dell’amministrazione, però, è stato annullato dal Tar per difetto di motivazioni, permettendo di fatto ai lavori di riprendere. Aspetto sul quale si è focalizzata la conferenza stampa.

“Abbiamo coinvolto i nostri referenti alla regione e a Roma – afferma il consigliere comunale Graziano Bonaccorsi – per cercare la migliore e rapida soluzione per cercare di tutelare l’area. Il primo passo però deve farlo l’amministrazione comunale che potrebbe emettere provvedimenti per la sospensione del cantiere e approfondire ancora quali sono le condizioni dell’area e quali quelle del cantiere per la realizzazione dell’immobile. Sembra però che ancora questo provvedimento non ci sia – continua – forse perché la direzione urbanistica, a quanto leggiamo dalla stampa, sarebbe stata raggiunta da Carabinieri per l’acquisizione di documenti”.

In questo momento, dunque, la situazione resta ferma alla pronuncia del Tar. Nel frattempo si muove la politica regionale. Come spiegato da Gianina Ciancio. “Oltre ad essere dimenticato, questo polmone rischia di essere cancellato – afferma. Ce ne stiamo occupando a livello regionale: ho presentato una mozione per chiedere innanzitutto l’apposizione di vincoli diretti. In quest’area – aggiunge – c’è una porzione di acquedotto dei Benedettini, una tomba romana e alcuni bunker della Seconda guerra mondiale. Vogliamo partire dalla tutela di queste porzioni – conclude – per poi avviare in futuro l’iter per la costituzione della riserva”.

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