Cemento sulla Timpa di Leucatia, nuovi lavori, Comune sotto accusa - QdS

Cemento sulla Timpa di Leucatia, nuovi lavori, Comune sotto accusa

Melania Tanteri

Cemento sulla Timpa di Leucatia, nuovi lavori, Comune sotto accusa

martedì 08 Febbraio 2022

Il Tar ha accolto il ricorso della Dusty immobiliare contro i provvedimenti di sospensione. Secondo il consigliere Bonaccorsi (M5s) l’amministrazione non avrebbe adeguatamente motivato gli atti

CATANIA – Ponteggi, movimento di mezzi, operai al lavoro. Sembra siano ripresi i lavori nell’edificio in via di ultimazione costruito in cima al monte Sanpaolillo, conosciuto come Timpa di Leucatia. Dopo alcuni mesi di interruzione, in cui il cantiere è stato sospeso per via di alcuni provvedimenti presi dalla direzione Urbanistica del Comune di Catania in seguito alla segnalazione del consigliere comunale del Movimento 5 Stelle, Graziano Bonaccorsi, nonché dell’associazione Sicilia Antica, pare che le opere strano proseguendo. Lo segnala lo stesso consigliere comunale in un post su Facebook, dopo essere intervenuto in commissione consiliare Urbanistica, illustrando la stessa questione.

Ovvero, la sentenza dello scorso 3 gennaio 2022 con cui il Tribunale amministrativo regionale accoglie il ricorso della ditta che sta realizzando l’edificio – la Dusty immobiliare – annullando una serie di provvedimenti emessi dalla Direzione Urbanistica. Il primo, dello scorso 1 giugno 2021, con cui veniva rigettata la Scia edilizia del 24 Maggio 2021 di variante in corso d’opera; il secondo, sempre emesso dal Comune di Catania il 7 giugno 2021 che integrava il rigetto della Scia e, infine, quello dell’11 giugno 2021 relativo alla tipologia della copertura realizzata nell’edificio. Motivi per i quali era stata bloccata l’esecuzione dei lavori.

“Sembrerebbe che la sezione II del Tar di Catania, nell’accogliere il ricorso della società Dusty srl contro il Comune di Catania e per la precisione per annullare tre provvedimenti della Direzione Urbanistica e Gestione del Territorio, chiarisce come chi ha vergato tali atti non sia stato in grado di motivarli – denuncia il consigliere Bonaccorsi. In commissione Urbanistica, grazie alla spinta di associazioni ed attivisti, avevo denunciato i lavori in corso sulla Timpa Leucatia, perché secondo me, ma soprattutto, secondo i colleghi della commissione, vi erano dei problemi di conformità di quanto già realizzato rispetto a quanto fattibile nei luoghi. Il Comune di Catania, resosi conto della plausibilità delle nostre denunce, ha emesso i tre provvedimenti, due dei quali per dichiarare senza effetti la Scia e il terzo per intimare la demolizione delle opere realizzate dalla Dusty, presuntivamente indicate come abusive. Ma, ed è ciò che dice il giudice amministrativo – prosegue Bonaccorsi – tali provvedimenti non erano adeguatamente motivati e quindi andavano annullati”.

Nella sentenza si legge chiaramente che “Il ricorso va accolto sotto il profilo del difetto di motivazione, ferma restando la possibilità per l’amministrazione comunale di emettere nuovi provvedimenti emendati dal vizio rilevato, nel rispetto dell’obbligo conformativo discendente dalla presente sentenza e delle garanzie di partecipazione procedimentale”.

Secondo l’esponente del Movimento 5 Stelle, vi sarebbero però stati “errori grotteschi”, nonché assenza di controlli a verifica della correttezza dei provvedimenti. Ma anche Bonaccorsi, alla fine, chiede al Comune di riemettere gli atti, “evitando di incorrere negli stessi errori sanzionati dal giudice”.

Cosa che l’amministrazione comunale è intenzionata a fare, come confermano dall’Urbanistica. “I giudici scrivono chiaramente che i procedimenti possono essere riavviati perché sussistono le condizioni, e che vanno inserite motivazioni più precise in relazione a quanto sollevato dal privato. Noi abbiamo avviato nuovamente il procedimento di sospensione delle autorizzazione e di verifica dello stato dei lavori. Stiamo ripartendo da capo, stiamo bloccando di nuovo i lavori: la ditta, sicuramente, impugnerà ancora, ma noi ci allineeremo a quanto indicato dal Tar”.

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