Catania, Timpa di Leucatia, verranno demolite solo alcune opere - QdS

Catania, Timpa di Leucatia, verranno demolite solo alcune opere

Melania Tanteri

Catania, Timpa di Leucatia, verranno demolite solo alcune opere

sabato 19 Giugno 2021

Il provvedimento della Direzione urbanistica del Comune ordina l’abbattimento dei manufatti realizzati senza idoneo titolo abilitativo e la rinuncia all’edificazione del “corpo 2”

Demolizione delle opere abusive sulla Timpa. È arrivato qualche giorno fa il provvedimento della Direzione urbanistica relativo alla collina a verde al centro, da un lato, e il tentativo di difesa del Monte San Paolillo da parte di associazioni cittadini ed esponenti politici dall’altro. Si tratta del provvedimento firmato dal direttore dell’urbanistica del comune di Catania, Biagio Bisignani, che impone alla Dusty immobiliare la demolizione di alcune opere considerate abusive.

L’edificio in questione è quello in corso di realizzazione nell’area a verde compresa tra i quartieri di Canalicchio e Barriera, e sul quale si sono levate sia le proteste sia del Consiglio comunale con in testa l’esponente del MoVimento 5 stelle e Graziano Bonaccorsi, sia delle associazioni, in particolare Sicilia Antica. Quest’ultima ha anche chiesto l’apposizione di vincolo storico-archeologici per tutelare quanto presente nella zona.

Il provvedimento di demolizione porta la data dell’11 giugno ed è stato emesso su proposta del responsabile del procedimento Salvatore Basile, nominato dall’amministrazione appositamente per verificare la correttezza degli atti che negli anni hanno portato all’autorizzazione dell’edificazione in una zona che pare essere vincolata. La ditta dovrà procedere entro 90 giorni alla demolizione “delle opere non attinenti alla Dia in variante del 14 gennaio 2009 e quindi al ripristino dello stato dei luoghi”.

In particolare, Dusty dovrà procedere alla demolizione della “copertura già realizzata con tipo-morfologico diverso da quello dichiarato nei titoli abilitativi cogenti, ovvero da tetto a padiglione a tetto a capanna (due falde) e della “strutture portanti della copertura già realizzate in difformità, ovvero, da legno lamellare ad acciaio e pannelli in termocopertura”. Il provvedimento dispone anche “la rinuncia alla edificazione del corpo 2”.

In caso di inottemperanza, il Comune può entrare in possesso delle aree in questione. “Le suddette opere realizzate e non dichiarate senza idoneo titolo abilitativo propedeutico all’esecuzione degli stessi o alla loro esclusione (rispetto ai titoli abilitativi cogenti) – si legge nel documento – dovranno essere demolite, con avvertimento che, in caso di inottemperanza nel termine di cui sopra, le opere abusive, oggetto del presente provvedimento, previo accertamento dell’inottemperanza notificato ai responsabili, saranno acquisite di diritto a titolo gratuito al patrimonio del Comune di Catania, assieme all’area di sedime”.

Il Responsabile del procedimento, inoltre, nello stesso provvedimento, propone inoltre al direttore di “mantenere salvi i procedimenti di verifica ancora in corso circa la Dia originario del 2007 e del 2009 e di monitorare le procedure in essere”.

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