Catania, Vulcania, riqualificazione parte in salita - QdS

Catania, Vulcania, riqualificazione parte in salita

Ivana Zimbone

Catania, Vulcania, riqualificazione parte in salita

giovedì 12 Marzo 2020

Intervista al presidente della Terza circoscrizione, Ferrara, e a uno dei soci dell’Altair, Musumeci. la riqualificazione complessiva dell’immobile è tutt’altro che definita. Ancora oggi, rimane una semplice possibilità

CATANIA – L’ex centro commerciale Vulcania, dopo un rilancio più volte annunciato dall’amministrazione, comincia a riprendere vita. Ma la riqualificazione complessiva dell’immobile è tutt’altro che definita. Ancora oggi, rimane una semplice possibilità.

Inaugurato negli anni ‘80 e diventato presto il simbolo delle aspettative economiche della città etnea, il centro commerciale Vulcania è stato chiuso negli anni ‘90. Da quel momento in poi si è trasformato in un luogo di assoluto degrado, lasciando il posto a drogati e vandali che, incontrollati, ne hanno fatto scempio. Vetrine rotte, murales, cemento fatiscente, non hanno scoraggiato del tutto i catanesi che, almeno nell’area prospiciente, hanno potuto portare i figli a giocare con scivoli e altalene.

Nel corso degli ultimi anni, oltre a bonificare per intero il parco antistante al “mostro di cemento”, con il miglioramento del parco giochi, l’apertura di un nuovo campo da basket e dell’area di sgambamento per cani, l’amministrazione comunale ha tentato – a più riprese – di far rivalutare l’immobile, pur non potendo direttamente acquistarlo per intero. L’ultimo intento risale allo scorso gennaio, quando il sindaco di Catania Salvo Pogliese ne ha annunciato la riqualificazione.

Passando per piazza Aldo Moro di sera, finalmente, le luci offrono una discreta visibilità ai passanti. Durante le ore diurne, gli esercizi commerciali aperti fanno apprezzare ciò che resta del Centro. Un panificio, la delegazione comunale, il parrucchiere, la piscina, la palestra, sono solo alcune delle attività presenti nell’immobile. Dei malviventi che sembravano essersi impadroniti della struttura, nessuna traccia. “Il Comune ha appena provveduto a lavori approfonditi di giardinaggio, così come al ripristino dei canestri del playground e alla manutenzione dell’area giochi. Si è impegnato a dotare di nuovi parcheggi la parte posteriore, anche se l’inizio dei lavori sta tardando a causa della nuova emergenza Coronavirus”, ha dichiarato Paolo Ferrara, presidente della terza circoscrizione.

Ma i locali del complesso appartengono a circa 60 proprietari che non avrebbero volontà comuni. “Alcuni hanno già un’attività aperta all’interno dell’ex centro commerciale. Tuttavia, molti non partecipano neanche alle riunioni condominiali convocate e non manifestano alcuna volontà di collaborazione. A rappresentare l’interesse condiviso della riqualificazione è un terzo dei proprietari che, insieme, rappresenta circa il 50% delle quote”, ha chiosato Gaetano Musumeci, socio della piscina e palestra Altair.

Potrebbe essere una buona idea, eventualmente, incentivare i restanti proprietari con la una messa a disposizione da parte del Comune di risorse umane (come gli europrogettisti) e finanziarie nuovi progetti d’impresa che, evidentemente, non tutti i privati hanno la possibilità di sostenere.

“Sono fiducioso del fatto che le nuove aperture e le migliorie apportate dall’amministrazione possano finalmente smuovere quei due terzi di proprietari che non hanno creduto, fino a ora, alle potenzialità del luogo. Tuttavia, per la rivalutazione complessiva occorrono tempi maggiori”, ha concluso Musumeci.

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