C’è tanto da fare, meno da festeggiare, De Luca spiega i suoi piani per la città - QdS

C’è tanto da fare, meno da festeggiare, De Luca spiega i suoi piani per la città

Lina Bruno

C’è tanto da fare, meno da festeggiare, De Luca spiega i suoi piani per la città

venerdì 04 Ottobre 2019

Per la Giunta l’ingresso di un nuovo assessore, mentre continua lo scontro con l’ex Amministrazione. Il sindaco ha fatto un punto sul suo primo anno di Governo, guardando soprattutto al futuro

MESSINA – Con una relazione lunga 540 pagine, che dovrà essere adesso discussa in Consiglio comunale, il sindaco Cateno De Luca ha stilato un bilancio del suo primo anno a Palazzo Zanca.

Buona parte del volume, in realtà, è dedicato più che ai risultati raggiunti a quello che si dovrà fare nei prossimi quattro anni con il contributo di un assessore in più in Giunta. La sua squadra di Governo non cambierà, ha voluto sottolineare il primo cittadino, perché è quella con cui si è presentato agli elettori fin dall’avvio della campagna elettorale. Ma nonostante ciò De Luca ha voluto tenere fede a quanto promesso pubblicamente lo scorso agosto, a conclusione di alcuni eventi, nominando Enzo Caruso assessore alla Cultura, Turismo, Politiche giovanili e Promozione del patrimonio fortificato.

La delibera di nomina include anche una rimodulazione delle competenze che consolida la concentrazione di deleghe di rilievo nelle mani del sindaco, del suo vice Salvatore Mondello e della candidata alle Europee Dafne Musolino.

“Pure io – ha scritto De Luca – avrei voluto raggiungere Messina utilizzando il Ponte sullo Stretto e salire sul tram volante per giocare al casinò del mediterraneo di Palazzo Zanca, ma prima bisogna riconquistare la normalità urbana”. Il primo cittadino, insomma, non ha rinunciato agli obiettivi più avveniristici presenti nel suo programma, ma allo stato attuale anche quella “normalizzazione” di cui parla sembra lontana.

“Abbiamo avviato – ha sottolineato il sindaco – il risanamento economico-finanziario della città con il Salva Messina e il Piano di riequilibrio pluriennale”. De Luca ha parlato di abbattimento della massa debitoria a seguito della definizione di accordi e transazioni con i creditori del Comune e delle partecipate e di avvio della strategia per monetizzare l’avanzo di amministrazione.

“Recuperati – ha aggiunto – circa 30 milioni di euro con il riaccertamento dei residui attivi e passivi: soldi dimenticati nel cassetto per insipienza politico-amministrativa, con i dirigenti comunali che agivano come esclusivi padroni del pastificio”. E poi ci sono le prime case assegnate, la messa in sicurezza della condotta idrica, l’individuazione degli evasori.

La delibera con la relazione sul primo anno di governo, oltre che alla presidenza del Consiglio comunale, sarà inviata “alla Procura della Repubblica di Messina e alla Procura della Corte dei Conti per l’accertamento delle eventuali notizie di reato e danno erariale causati dalla precedente mala gestione politica amministrativa”. E non sono poche le responsabilità per le criticità trovate, che De Luca ha senza giri di parole addossato sull’Amministrazione Accorinti.

Immancabile è così arrivata anche la replica di MessinAccomuna. “Lo stile – hanno affermato gli ex amministratori – è lo stesso: coprire le promesse disattese, gli impegni mancati, il vuoto operativo dei mille annunci roboanti buttando discredito e qualche schizzo di fango sull’Amministrazione Accorinti. E magari mettendosi come medaglie i risultati ottenuti grazie all’eredità amministrativa ricevuta”.

“È il sindaco – hanno aggiunto – che non ha portato un solo alloggio in più per l’emergenza abitativa, che doveva svuotare le baracche entro ottobre 2018, che doveva portare la differenziata al 36% entro luglio (e che ha cacciato un manager che magari ce l’avrebbe fatta), quello che doveva salvare le finanze della Città Metropolitana con le farse delle sue marce. Quello che ha chiuso le scuole l’anno scorso in attesa del milleproroghe (e, si chiedono i genitori, quest’anno cosa è cambiato?), quello che ha ammazzato il trasporto pubblico, che ha inaugurato i cantieri preparati da chi c’era prima (Tremestieri, Don Blasco, Mercato Zaera), quello che ha bloccato il Salva colline e dimenticato il Prg, che ha dichiarato di condividere, che propone assurdità come il mercato sul viale Giostra, che ha fatto solo confusione sul secondo Palagiustizia facendo perdere un anno e mezzo per inseguire un progetto illegittimo, quello che doveva chiudere le partecipate e ne ha aperte almeno tre nuove”.

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