Centro storico di Palermo, rivoluzione da 90 milioni di euro - QdS

Centro storico di Palermo, rivoluzione da 90 milioni di euro

Gaspare Ingargiola

Centro storico di Palermo, rivoluzione da 90 milioni di euro

venerdì 13 Gennaio 2023

Il programma Cis (Contratto istituzionale di sviluppo) prevede interventi di restauro dei monumenti finanziati dal ministero della Cultura. Un piano diviso tra Comune, Regione e Sovrintendenza

PALERMO – Prosegue secondo il cronoprogramma stabilito l’iter amministrativo degli interventi di restauro dei monumenti del centro storico previsti dal “Progetto integrato di riqualificazione e rigenerazione” che il Ministero della Cultura ha finanziato con 73,9 milioni di euro attraverso un Contratto istituzionale di sviluppo (Cis).

A dicembre i tecnici dell’Ufficio Centro storico hanno inviato gli studi di fattibilità tecnico-economica e i documenti preliminari di indirizzo a Invitalia, che agirà come centrale di committenza per l’avvio delle gare di appalto e dei relativi servizi di architettura e ingegneria. Il Cis è stato sottoscritto a febbraio 2021 dall’Amministrazione Orlando e comprende diciassette interventi di riqualificazione, restauro e manutenzione curati non solo dal Comune ma anche da Regione Siciliana e Sovrintendenza ai Beni culturali: l’importo di quasi 74 milioni, infatti, si riferisce soltanto agli interventi presi in carico da Palazzo delle Aquile ma se si considerano anche quelli proposti da Regione e Sovrintendenza si arriva a quasi 90 milioni.

I cantieri saranno distribuiti in quattro aree: Kalsa, Ballarò, Teatro Massimo e Piede Fenicio, racchiusa fra i corsi dei fiumi sotterranei Kemonia e Papireto, lungo e attorno al Cassaro. Alcuni dei monumenti di proprietà comunale saranno riconvertiti a nuove funzioni sociali, culturali ed educative. Si parte già questo mese con il bando per l’accordo quadro per i servizi di architettura e ingegneria e i lavori di nove progetti: restauro e manutenzione straordinaria dell’antico monastero delle Suore Carmelitane Scalze detto delle Artigianelle in piazza Kalsa (7 milioni), completamento del restauro del complesso di Santa Maria allo Spasimo (2 milioni), restauro del Collegio della Sapienza in piazza Magione (5 milioni), valorizzazione e restauro di Palazzo Marchesi all’Albergheria (4,5 milioni), restauro e recupero funzionale del Ritiro delle Figlie della Carità detto il Filippone e della chiesa annessa (6 milioni), completamento del restauro di Palazzo Gulì che ospita il No Mafia Memorial e il visitor center in corso Vittorio Emanuele (2,2 milioni), restauro dell’ex Convento di San Basilio (6 milioni), restauro e rifunzionalizzazione dell’ex Collegio San Rocco (che ospita aule e uffici dell’Università di Palermo e che sarà riconvertito, nelle aree non utilizzate da Unipa, in un centro espositivo e museale per un importo di 12,5 milioni), progetto di illuminazione artistica dei monumenti dell’itinerario arabo-normanno dell’Unesco e dei percorsi pedonali nel centro storico (2 milioni).

È previsto anche un vasto piano di riqualificazione delle pavimentazioni storiche e degli spazi aperti del centro storico del capoluogo attraverso un accordo quadro da 25,2 milioni (già finanziati). Si tratta di piazza Santo Spirito, via Butera, via Torremuzza, piazza e piazzetta Kalsa, salita Santi Romano, via Nicolò Cervello, piazzetta Porta Reale, via e piazza dello Spasimo, via Arco di Santa Teresa, piazzetta dei Bianchi, piazza Marina e salita Partanna, salita Sant’Antonino, piazzetta delle Vergini, salita Castellana, via Sant’Isidoro alla Guilla, via Sant’Agata alla Guilla, via Monte di Pietà, piazza del Parlamento, via del Bastione e piazza della Pinta, piazzetta Brunaccini, piazza Quaranta Martiri al Casolotto, via Casa Professa, via Ponticello, via Trabia e via Bandiera, piazzetta San Basilio, via Sant’Agostino, via e piazza San Nicolò all’Albergheria, via Tesauro, via Nasi, piazza Settangeli e giardino allo Spasimo. Inoltre verrà avviata una gara per un appalto integrato complesso per il completamento dei locali di proprietà comunale all’interno del piano di recupero compreso tra via Maqueda, discesa dei Giovenchi, discesa delle Capre e via Sant’Agostino (la cosiddetta area Quaroni, per un importo di 1,5 milioni).

Anche Regione e Sovrintendenza, come detto, faranno la loro parte: nell’elenco ammesso a finanziamento nel 2021 figuravano, tra gli altri, l’ampliamento e la riqualificazione degli spazi esterni e l’adeguamento agli standard museali europei del Museo Riso (6,5 milioni) e il restauro e la riqualificazione dell’ex convento di Santa Maria degli Angeli detto “Gancia”, sede dell’Archivio di Stato (5 milioni).

“Grazie al lavoro accurato dei tecnici dell’Ufficio Centro storico – ha commentato l’assessore Maurizio Carta – tutta la documentazione tecnica è stata inviata nei tempi programmati per poter avere gli operatori economici aggiudicatari entro marzo, in modo da iniziare i lavori che non solo restituiranno alla cittadinanza preziosi edifici e aree di particolare pregio storico ma anche offriranno nuovi servizi sociali, educativi, culturali e aggregativi per essere il propulsore dell’ulteriore rigenerazione urbana che sarà portata avanti con risorse comunali ed extra-comunali, nonché grazie all’indispensabile intervento dei privati”.

“Nei prossimi mesi – ha aggiunto – verranno definite con maggiore precisione tutte le funzioni utili ai contesti su cui insistono gli edifici, con particolare riferimento a piazza Magione, piazza Kalsa e via Maqueda, in modo da individuare le più adeguate funzioni capaci di essere un innesco per ulteriori interventi”.

Il presidente della VI Commissione consiliare Ottavio Zacco ha voluto ringraziare l’Ufficio Centro storico, “unico ramo dell’Amministrazione comunale ad aver ininterrottamente continuato a lavorare in autonomia negli ultimi cinque anni senza una vera guida politica e senza interrompere neanche per un giorno la propria funzione”.

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