“Abbiamo deciso di promuovere un’iniziativa insieme, utile ad aprire una discussione nel Pd. Non è una corrente, è un luogo di confronto” per “mettere in fila un’agenda in vista della sfida che abbiamo davanti”. Così Andrea Orlando, intervenendo a Un giorno da Pecora su Rai Radio Uno, ha spiegato il senso dell’iniziativa politica lanciata a Montepulciano.
Sulla premiership e sulle modalità di scelta, l’ex ministro sottolinea che “decideremo con gli alleati”, ma ribadisce che “quello che ieri è stato chiaro è che il Pd ritiene di poter guidare la coalizione e farlo con Elly Schlein“.
Orlando: “Giusto riapre una discussione nel Pd e mettere delle cose in fila in vista delle elezioni del 2027”
Approfondendo il percorso avviato, Orlando spiega: “Abbiamo deciso di promuovere una iniziativa a Montepulciano e un percorso insieme perché riteniamo che sia utile a riaprire una discussione nel Partito democratico e a mettere alcune cose in fila in vista della sfida delle prossime elezioni. Non è una corrente ma un luogo di confronto di percorsi, anche diversi. Tutti quanti però abbiamo sostenuto all’ultimo congresso Elly Schlein e oggi vorremmo mettere in fila l’agenda adeguata per la battaglia che abbiamo di fronte”.
Secondo Orlando, Montepulciano è stato “un posto dove tanti militanti, dirigenti e amministratori hanno trovato un’occasione per discutere”. L’obiettivo, afferma, è “investire il partito, discutere sul territorio, far crescere una piattaforma dal basso” e affrontare temi come “la lotta al riarmo, una maggiore equità fiscale e ciò che non sta funzionando in Europa”!.
La sintesi ricercata nel campo largo
Rivendicando un metodo partecipativo, Orlando sottolinea che nei partiti “i programmi sono il frutto di una discussione e di un coinvolgimento” perché “ai nostri iscritti non possiamo chiedere soltanto di fare le campagne elettorali: dobbiamo metterli nelle condizioni di dare un contributo”.
Quanto al confronto con l’area riformista riunitasi a Prato, l’ex ministro riconosce che “abbiamo su alcuni punti visioni diverse“, ma ritiene possibile una mediazione: “Non credo sarà difficile trovare una sintesi. L’importante è che la si trovi discutendo e facendolo alla luce del sole, di fronte a tutti come abbiamo fatto a Montepulciano e non vedendosi in stanze chiuse”.
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