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Centrosinistra, Orlando (Pd): “Conte la smetta di considerare la coalizione un’eventualità”

Centrosinistra, Orlando (Pd): “Conte la smetta di considerare la coalizione un’eventualità”

Andrea Orlando striglia gli alleati e ribadisce che “bisogna mettersi intorno ad un tavolo e scrivere il programma”.

Il tema dell’alleanza del “Campo largo“, ovvero quella di centrosinistra tra Pd, M5s, Avs e Casa Riformista, è al centro dei dibattiti politici. Andrea Orlando, ex Ministro del Lavoro, ha ribadito la necessità della stesura di un programma e di non considerare l’ipotesi di coalizione una “eventualità”, criticando Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle.

Orlando: “Nel 2022 con M5s e Renzi eravamo avversari, dobbiamo scrivere un programma”

“Il problema della coalizione ora è passare dalle interviste a mettere nero su bianco un programma di governo. Il vero rilievo che va fatto a Conte è che non può, in qualche modo, continuare a considerare la coalizione come una eventualità. Adesso siamo arrivati al punto in cui se si è convinti che questo sia il modo per battere la Meloni – aggiunge l’ex ministro dem – allora bisogna mettersi intorno ad un tavolo e scrivere il programma”. Lo ha detto l’ex ministro del Lavoro ed esponente Pd, Andrea Orlando, ad Omnibus su La7.

“Noi siamo usciti da una campagna elettorale e poi dalle elezioni nel 2022 dove le principali forze dell’attuale coalizione non stavano insieme – ricorda Orlando – anzi si erano fatti la campagna elettorale l’una contro l’altra. Quindi non era affatto scontato che si arrivasse fino a qui, che si riuscisse a tenere questo asse Pd-5Stelle provando anche a dialogare con il centro. Mi pare che anche Renzi sia in qualche modo oggi della partita, anche questo non era scontato”.

“Un ragionamento comune per la costruzione della coalizione”

“La complicazione non può essere usata come un alibi per non assumere mai l’iniziativa e trasformare quello che oggi è semplicemente una somma di sigle in un progetto politico. – dice Andrea Orlando a La7 – Io credo che la prima cosa da fare dopo le elezioni regionali sia quella di trovare un metodo e un luogo nel quale cominciare a far capire che oltre ai partiti c’è un soggetto ulteriore, qualcosa che in qualche modo tiene insieme tutti, dove discutono tutti.”

“È un percorso complicato però se noi ci guardiamo intorno, se guardiamo all’Europa, ci rendiamo conto che è un percorso simile alla fatica che stanno facendo in tanti altri paesi per mettere insieme una coalizione di centrosinistra e che forse noi siamo addirittura un po’ più avanti del resto d’Europa – conclude Orlando – se guardiamo alla Francia, se parliamo della Germania o di cosa sta succedendo in Inghilterra. Ci rendiamo conto che il problema ce l’hanno tutti, ovvero tenere insieme una forza che in qualche modo nasce dalla tradizione socialdemocratica o comunque più tradizionale, con delle forze che sono uscite fuori dal populismo dopo la crisi del 2008. Questo è il problema di tutta la sinistra europea”.

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