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CGIL, appello al Governo: “Serve norma per Comuni in dissesto: sono 120 in Sicilia”

CGIL, appello al Governo: “Serve norma per Comuni in dissesto: sono 120 in Sicilia”
L’appello della CGIL per aiutare i Comuni Siciliani in dissesto

La Cgil chiede ai parlamentari nazionali eletti in Sicilia di insistere per inserire una norma ad hoc per i Comuni in dissesto e pre-dissesto

La Cgil lancia un appello alla Governo in vista della prossima Manovra Finanziaria. Il sindacato, infatti, chiede ai parlamentari nazionali eletti nell’Isola di insistere per inserire una norma ad hoc per i Comuni in dissesto e pre-dissesto in Sicilia. I numeri, infatti, sono agghiaccianti: sull’Isola, infatti, se ne contano circa 120.

“Problema grave per tessuto economico e sociale della Regione”

Sette Comuni sui dodici della provincia di Ragusa sono in stato di dissesto o pre dissesto, problema che riguarda complessivamente in tutta la Sicilia 120 amministrazioni locali – le parole del segretario Cgil Sicilia, Alfio Mannino, ed il segretario del compartimento di Ragusa, Giuseppe Roccuzzo – E’ un problema grave che rischia di compromettere il tessuto sociale ed economico dell’intera Regione”. Le sigle sindacali hanno scritto ai parlamentari nazionali eletti nell’Isola per chiedere “una norma, nell’ambito della legge di bilancio, che consenta agli Enti di accedere a strumenti per potere disporre della liquidità necessaria a far fronte alla massa debitoria, evitando che gli interessi lievitino”.

La proposta della CGIL

Per i Comuni fino a 60mila abitanti in dissesto o che non sono nelle condizioni di rispettare il piano di riequilibrio finanziario pluriennale, la Cgil propone una erogazione di risorse per il tramite di Cassa Depositi e Prestiti, a totale copertura della massa debitoria e, comunque, fino a un importo complessivo di 150 milioni di euro. Per Cgil Sicilia e Cgil Ragusa, infatti, “è la mancanza di liquidità ad accrescere le difficoltà per gli Enti nel procedere a un rapido riequilibrio dei conti”.

“Finanziaria attuale non risolve il problema”

“È evidente – affermano i due esponenti sindacali – che lo strumento attualmente previsto del dissesto finanziario non rappresenta più una soluzione efficace, soprattutto alla luce del fatto che diversi Comuni, dopo un primo dissesto, si trovano nuovamente, e in alcuni casi reiteratamente, nelle condizioni di partenza, se non peggiori”. Cgil Sicilia e Cgil Ragusa rilevano che “su 74 Enti locali che hanno deliberato in Sicilia il dissesto finanziario, oltre il 54%, ovvero 40 Enti, non è riuscito ad approvare in Consiglio comunale l’ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato, sintomo della manifesta difficoltà di riportare l’ente in bonis nel periodo quinquennale, così come previsto nel Tuel”. I Comuni in queste condizioni, rileva la Cgil, “hanno difficoltà a erogare servizi essenziali per i cittadini e gli stipendi. Si bloccano, inoltre, la revisione delle piante organiche e le stabilizzazioni di lavoratori. Le ricadute negative si hanno anche su imprese che erogano servizi, come le cooperative sociali, che non riescono a pagare il personale”. Si tratta, dunque, di “un problema dalle molteplici implicazioni”, concludono Mannino e Roccuzzo, che sollecitano ai parlamentari una risposta affinché “il tema della crisi finanziaria dei Comuni trovi finalmente una soluzione concreta, sostenibile e duratura”.

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