Che fine hanno fatto le case dell’acqua? Sidra: aspettiamo l’Amministrazione - QdS

Che fine hanno fatto le case dell’acqua? Sidra: aspettiamo l’Amministrazione

Desiree Miranda

Che fine hanno fatto le case dell’acqua? Sidra: aspettiamo l’Amministrazione

giovedì 25 Aprile 2019

CATANIA – “Non ci sono difficoltà e siamo ancora in marcia. Gli ultimi passaggi li faremo a ridosso dell’inaugurazione così che non vengano toccate da nessuno”. È quanto sapere dalla direzione di Sidra, la partecipata del Comune di Catania, a proposito dell’installazione di tre nuove case dell’acqua. Erano state annunciate dalla scorsa amministrazione circa un anno fa, ma poi ci sono state le elezioni, che hanno portato a un cambio d’amministrazione, poi ancora ci sono stati i tanti problemi legati al dissesto e siamo arrivati alla primavera del 2019 che ancora non sono state installate.

Le tre nuove strutture, che offriranno acqua potabile a pochi centesimi al litro, sorgeranno a Librino, in piazza Risorgimento e in piazza della Repubblica e andranno a sommarsi a quelle già funzionanti a Vulcania, in piazza Nettuno e a San Giovanni Galermo. La data dell’inaugurazione non si conosce ancora. “È prerogativa dell’amministrazione e non so se vogliono farla prima o dopo le elezioni per una questione di opportunità”, dicono ancora da Sidra. Per quel giorno, oltre al completamento dell’opera, andrà anche bonificata la zona attorno sia dal punto di vista estetico che funzionale. Escrementi che di solito fanno bella mostra di sé, come anche i cassonetti pieni di rifiuti, non rappresentano certo una buona compagnia per le case dell’acqua.

Se si è aspettato tutto questo tempo, comunque, non è solo colpa dei problemi che hanno colpito Catania. Solo di recente sono state affrontate alcune difficoltà tecniche. “Il collegamento elettrico è esistente e manca solo il contatore per cui occorrono circa una decina di giorni. Un intervento veloce che ovviamente faremo negli ultimi giorni – spiegano da Sidra -. Accade infatti che se un’opera è abbandonata o sembra tale è facilmente oggetto di vandalismo, abbiamo invece constatato che le tre case funzionanti sono perfettamente integre. Evidentemente si è compreso che hanno una loro utilità”. Una evenienza che si è già verificata in passato e che non si vuole ripetere.

Ogni impianto costa tra i 25 e i 30 mila euro e sono soldi che derivano dal bilancio di Sidra. A regime, comunque, la spesa iniziale è ripagata dagli utenti. Nonostante il prezzo per ogni litro d’acqua sia molto basso, dai 4 ai 7 centesimi, sono sempre più i catanesi che le usano e quindi è sempre maggiore il ricavo di Sidra. “La tariffa viene utilizzata per coprire i costi anche perché il nostro regolatore nazionale, che è l’Arera (Autorità di regolazione per energia reti e ambiente. ndr) non consente che vengano utilizzate le tariffe degli utenti del servizio idrico integrato per realizzare queste cose. Le autorizza solo se c’è un equilibrio di bilancio. Ecco perché siamo costretti a fare pagare, seppure poco, chi si serve della casa dell’acqua”, spiegano ancora dalla direzione della partecipata comunale.

Gli impianti si ripagano da soli, dunque. Pensiamo al servizio di piazza Aldo Moro, la struttura più utilizzata delle tre in funzione, che, dicono da Sidra, “in un anno ha fatto incassare 30 mila euro”. Mgari non tutte hanno la stessa capacità di fatturato, ma al massimo, in un paio d’anni, l’investimento iniziale è coperto. Per il futuro si spera in un incremento maggiore e gli eventuali ricavi saranno rimmessi nel sistema che li ha generati.

Desirée Miranda

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