Lo chef Natale Giunta: "Mille euro al giorno di luce, personale in cassa integrazione per salvare tutto"

Lo chef Natale Giunta: “Mille euro al giorno di luce, personale in cassa integrazione per salvare tutto”

Michele Sardo

Lo chef Natale Giunta: “Mille euro al giorno di luce, personale in cassa integrazione per salvare tutto”

Michele Sardo  |
domenica 09 Ottobre 2022

L'imprenditore, diventato famoso per la sua partecipazione al programma La prova del cuoco: quintuplicati i costi dell'energia. Inevitabile il ricorso agli ammortizzatori

I rincari di energia elettrica e gas non risparmiano nessuno. Una delle categorie più martoriate è quella della ristorazione. L’uso giornaliero di fornelli, forni elettrici, frigoriferi, climatizzatori e altri macchinari ed elettrodomestici per cucinare, conservare, trasformare, pulire, producono bollette mensili di per sé già alte. E diventano esorbitanti con i recenti vertiginosi rincari.

Natale Giunta: “Costi fissi moltiplicati per cinque”

A sfogarsi con la redazione di qds.it è il noto chef ed imprenditore palermitano Natale Giunta. Guardando le bollette delle sue numerose attività si è reso conto che i costi fissi sono addirittura quintuplicati. “Prima pagavamo 12 centesimi a kwh, adesso 50, 60 a kilowattora, dipende dal gestore – spiega lo chef -. Per noi luce, gas, climatizzazione e altro sono indispensabili. Chiudere? Non sono molto lontano se continua così. Ho rispetto per le numerose commesse che gestisco, ma bisogna capire presto cosa fare. Se per le attività di ristorazione, quelle fisiche, continuano questi aumenti – dichiara Giunta – a noi che siamo una grande azienda, non resta altro da fare che mettere il personale in cassa integrazione“.

1000 euro al giorno di elettricità

La crisi generata dai rincari dell’energia rischia di mettere in ginocchio gli imprenditori della ristorazione e tutto l’indotto, in uno dei settori più importanti per l’economia del Paese, con un fatturato che nel 2018, anno precedente alla pandemia di Covid, si è attestato su 85 miliardi di euro. Lo chef palermitano, che ha in busta paga più di 50 dipendenti, se la situazione dovesse continuare a precipitare, come lui stesso afferma, sarà costretto ad avvalersi di ammortizzatori sociali per salvare le sue attività.

Nemmeno noi, se a novembre continuano questi rincari, possiamo permetterci questi costi, pagando 1000 euro al giorno di elettricità – continua Natale Giunta -. Non riusciamo a mantenere i costi fissi. Quindi anche noi ridurremo sicuramente i giorni di produttività dei laboratori e metteremo il personale in cassa integrazione nei giorni in cui non abbiamo eventi. Nei ristoranti e nei negozi, se continua così, possiamo solo usare la cassa integrazione“.

Multinazionali e mercato libero

Poche sono le soluzioni che si intravedono all’orizzonte per fronteggiare la criticità. Una su tutte l’intervento dell’organo massimo della nostra nazione. Lo chef palermitano ne invoca l’intervento non disdegnando anche una nota polemica: “Il problema lo deve risolvere il Governo – afferma Natale Giunta – lo stesso che ha venduto l’elettricità alle multinazionali. Nessuno ne parla, ma il mercato libero è stato dato in pasto ai leoni senza trovare prima le soluzioni. Si parla tanto di tetto massimo, ma la verità è che bisogna partire a monte. Chi ha aperto l’elettricità al mercato libero? Lo Stato che era consapevole che dando l’elettricità a poche multinazionali avrebbe creato questo disastro“.

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