Cirrosi epatica, in Italia si registrano circa ventunomila morti ogni anno - QdS

Cirrosi epatica, in Italia si registrano circa ventunomila morti ogni anno

Cirrosi epatica, in Italia si registrano circa ventunomila morti ogni anno

mercoledì 11 Dicembre 2019

Fra le varie complicanze della malattia quella più difficile da gestire è l’encefalopatia. Per la sola assistenza ospedaliera è stata calcolata una spesa di 200 milioni

ROMA – Aderenza alla terapia di mantenimento, prevenzione di complicanze gravi quali encefalopatia e ascite, causa di gravi e ripetuti ricoveri, potenziamento dell’assistenza infermieristica territoriale, formazione del paziente e del caregiver, sostenibilità delle cure e conseguente aumento dell’aspettativa e qualità di vita. Questi gli argomenti discussi durante il convegno “La realtà italiana della cirrosi epatica tra terapie e impatto socioeconomico”, organizzato da Motore sanità.

“La maggior parte dei casi di cirrosi epatica – ha dichiarato Pierpaolo Sileri, Viceministro della Salute – è causata dall’abuso di alcol. Ma solo il 10% delle persone con dipendenza da alcol è stato preso in carico dai servizi del Sistema sanitario nazionale. È necessario intercettare tutti gli altri consumatori con danni da alcol, promuovendo l’importanza della diagnosi precoce e di campagne di informazione e sensibilizzazione. Il ministero della Salute ne attiverà presto una anche su Instagram”.

Ogni anno, secondo il Libro bianco della Gastroenterologia italiana, si verificano circa 21 mila decessi a causa dell’epatite C. “L’Italia – ha spiegato Gianni Testino, presidente della società italiana di Alcologia – presenta percentuali di mortalità per cirrosi tra i più elevati dell’Europa Occidentale (secondi solo alla Germania). Dopo l’inserimento in commercio dei nuovi farmaci antiepatite C si stima che la prima causa di cirrosi epatica sarà il consumo di bevande alcoliche. Già oggi l’alcol rappresenta il 70% di tutte le morti per cirrosi e la prima causa di trapianto di fegato. Fra le varie complicanze della cirrosi – ha aggiunto – certamente quella più difficile da gestire per le famiglie è l’encefalopatia con alterazioni comportamentali anche rilevanti. I pazienti cirrotici e in particolare quelli portatori di encefalopatia sono sottoposti a numerosi ricoveri. Per migliorare la qualità di vita e per ridurre i costi è necessario addivenire a una buona aderenza terapeutica attraverso una stretta sinergia fra servizio epatologico e famiglia”.

Oltre a un impatto sociale, l’encefalopatia epatica, ha anche un impatto economico sul Sistema sanitario nazionale. “Un recente studio basato su dati italiani di Real-world – ha dichiarato Saverio Mennini, professore di economia sanitaria – si è occupato di calcolare il burden economico relativamente ai costi sostenuti dal Ssn per le ospedalizzazioni dovute ad episodi di encefalopatia epatica conclamata. Lo studio riferisce che i pazienti con encefalopatia epatica sono caratterizzati da una storia clinica più severa di quella riportata in letteratura: l’incidenza di altri ricoveri dopo il primo risulta pari al 62%, più elevata di altri studi osservazionali italiani o di trial clinici. La probabilità di decesso al primo ricovero risulta pari al 32%. La probabilità di decesso, dei dimessi, per tutte le cause risulta pari al 29% nel primo anno e al 33% entro il secondo, generando un conseguente impatto economico per il Ssn pari a 13.000 euro per paziente. Riportando il valore a livello nazionale, comporterebbe una spesa di circa 200 milioni di euro per la sola assistenza ospedaliera”.

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