Nelle 37 pagine che compongono il programma elettorale del centrosinistra trovano spazio per il Sud numerose proposte
“Insieme per un’Italia democratica e progressista” è il titolo del programma stilato dal Partito democratico di Enrico Letta, che ha raccolto intorno a sé una coalizione composta anche da +Europa, Sinistra Italia/Verdi e Impegno civico, la nuova formazione di Luigi Di Maio.
Sanare frattura Nord-Sud
Con uno stile discorsivo si parla di “cambio di paradigma” per il Mezzogiorno: “noi crediamo – si legge nel programma – che l’Italia potrà avere una crescita forte, durevole e sostenibile solo se saprà colmare i suoi divari territoriali, che non si esauriscono nella storica frattura tra Nord e Sud, ma si caratterizzano a ogni latitudine per una crescente divergenza tra centri e periferie, città e campagne deindustrializzate, grandi centri e piccoli comuni, aree urbane e aree interne”.
Centrosinistra, tanto spazio per il Sud
Nelle 37 pagine che compongono il programma trovano spazio per il Sud i seguenti obiettivi: rilancio della Strategia nazionale per le aree interne (Snai); potenziamento del “Piano Sud 2030 – Sviluppo e coesione per l’Italia”; rafforzamento strutturale degli strumenti di politica industriale regionale (Credito di imposta per investimenti, incentivi potenziati per R&S, Fondo “Cresci al Sud” per la crescita dimensionale delle imprese, priorità Sud nel Fondo nazionale innovazione e protocolli con Cdp e Invitalia, rilancio delle Zone economiche speciali); istituzione di poli di formazione su rinnovabili e transizione verde; proroga, potenziamento e razionalizzazione dei diversi meccanismi di incentivazione per l’occupazione; attenzione all’offerta formativa nel Sud del Paese; e – aspetto non poco rilevante – rispetto delle quote di risorse destinate al Sud.
“Vogliamo – si precisa – che la quota di investimenti destinata al Mezzogiorno nei diversi ambiti del Pnrr (40%) e nel bilancio ordinario dello Stato (34%) sia rispettata e che i fondi derivanti dalle politiche di coesione nazionali ed europee (Fondo sviluppo e coesione e Fondi Sie 2021-2027) siano aggiuntivi e complementari”.