Come diventare guida turistica, ecco cosa sapere

Come diventare guida turistica, ecco cosa sapere sul percorso e gli stipendi

Come diventare guida turistica, ecco cosa sapere sul percorso e gli stipendi

Redazione  |
mercoledì 18 Dicembre 2024

Tutte le informazioni per avere le carte in regola e seguire questa passione

Sono sempre di più le persone che vogliono inseguire il sogno di diventare una guida turistica, ma prima di entrare nel dettaglio della professione e di conoscere il percorso formativo adatto per ricoprire questo ruolo è importante specificare quali sono le funzioni. Quando parliamo di guida turistica facciamo riferimento ad una figura che svolge la funzione di accompagnare i turisti interessati a conoscere la storia e il significato di luoghi, musei, gallerie, siti archeologici, parchi, monumenti e opere d’arte del nostro patrimonio culturale e naturalistico.

Le funzioni svolte generalmente dalla guida turistica sono le seguenti:

  • Pianificare gli itinerari turistici;
  • Accogliere i visitatori e garantire il rispetto del programma e degli orari;
  • Fornire informazioni approfondite di carattere storico artistico e rispondere a tutte le domande;
  • Illustrare eventuali siti, musei, gallerie, scavi archeologici nell’area di sua competenza che non sono previste nella visita organizzata ma che i turisti possono visitare nel tempo libero;
  • Far conoscere le tradizioni, le attività culturali e l’offerta enogastronomica del territorio;
  • Predisporre e fornire il materiale informativo, le mappe ed eventuali supporti audio che possono essere utili per la visita.

Come diventare guida turistica, le competenze

  • Formazione in ambito artistico e storico
  • Conoscenza di più lingue
  • Abilità organizzative
  • Doti relazionali ed empatiche

Come diventare guida turistica, formazione e abilitazione

I requisiti per la partecipazione all’esame nazionale di abilitazione a guida turistica sono:

  • Aver compiuto la maggiore età.
  • Essere cittadino italiano o di uno Stato membro dell’Unione europea o, se cittadino di Stati non appartenenti all’Unione europea, essere in regola con le disposizioni vigenti in materia di immigrazione e di lavoro.
  • Godere dei diritti civili e politici e non aver subìto o riportato condanne passate.
  • Aver conseguito il diploma di istruzione secondaria di secondo grado o altro diploma dichiarato equipollente o equivalente dalle competenti autorità, oppure una laurea triennale o una laurea specialistica, magistrale o del vecchio ordinamento;

L’esame, finalizzato ad accertare la professionalità del candidato, si articola in 3 prove:

  • Scritta: consiste nella somministrazione di quesiti a risposta multipla e/o domande a risposta aperta nelle materie di storia dell’arte, geografia, storia, archeologia, diritto del turismo, accessibilità e inclusività dell’offerta turistica, disciplina dei beni culturali e del paesaggio.
  • Orale: valuta la capacità di comunicazione, la conoscenza e l’approfondimento dei contenuti e consiste in un colloquio (in lingua italiana) sulle materie oggetto della prova scritta, nonché nella verifica della conoscenza di almeno una lingua straniera scelta dal candidato al momento della presentazione della domanda in un grado non inferiore al livello di competenza B2.
  • Tecnico-pratica: valuta le competenze pratiche della guida turistica, la capacità di condurre visite guidate e fornire informazioni pertinenti e consiste nella simulazione di una visita guidata in lingua italiana e nella lingua straniera di cui al comma precedente.

Come diventare guida turistica, i compensi

In virtù delle straordinarie bellezze artistiche e culturali offerte dall’Italia, gli sbocchi lavorativi per una guida turistica possono essere potenzialmente ampi e sono anche divisibili in diverse aree tra cui:

  • siti archeologici;
  • musei;
  • enti culturali e turistici;
  • agenzie di viaggio e tour operator.

Fare la scelta di intraprendere la professione di guida turistica consente anche di avere guadagni che possono aumentare in base a diversi fattori quali, tra la disponibilità a lavorare nei giorni festivi, l’esperienza sul campo, l’ambito di impiego e se esercita come libero professionista o dipendente.

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