Comiso, riparte l’iter per l’inserimento nel Val di Noto - QdS

Comiso, riparte l’iter per l’inserimento nel Val di Noto

Comiso, riparte l’iter per l’inserimento nel Val di Noto

Stefania Zaccaria  |
venerdì 18 Febbraio 2022

Un vertice per riprendere il percorso iniziato la scorsa primavera e poi impantanatosi. Il sindaco Schembari: "Un modo per portare la nostra città alla ribalta internazionale"

COMISO (RG) – Avevamo parlato l’anno scorso dell’inserimento del comune di Comiso nel sito Unesco del Val di Noto ma i tempi burocratici, lo sappiamo, sono lenti e pieni di insidie. Niente, ancora, di fatto ma qualcosa sembra muoversi.

Proprio in questi giorni, infatti, si è svolto un incontro a Noto per il relativo inserimento della citta kasmenea che appare, quindi, come l’inizio di un percorso iniziato proprio nella primavera scorsa.

“Avevamo visto bene nel marzo del 2021 quando, per colmare una colpevole mancanza di anni, abbiamo chiesto al sindaco di Noto di avviare il percorso di inserimento del nostro comune, tra quelli facenti parte del sito Unesco del Val di Noto – ha sottolineato il primo cittadino di Comiso Maria Rita Schembari -. Infatti, qualche giorno fa si è tenuto un importante incontro presso l’aula consiliare del municipio di Noto tra tutti i rappresentanti sia dei comuni già facenti parte del sito, sia tra gli otto rimasti fuori, Comiso compreso”.

“Sono consapevole – ha aggiunto ancora la Schembari – che l’iter non sarà di breve durata ma, come avviene quando si ha una visione ampia, non si opera solo per l’immediato futuro, ma anche per azioni e misure che produrranno i loro frutti nel tempo”.

L’obiettivo di inserire la città nella lista dell’Unesco è di fondamentale importanza: molti, infatti, i comuni iblei già insigniti dell’importante riconoscimento.

“L’idea lungimirante di fare inserire il comune di Comiso tra i siti Unesco – ha continuato il sindaco di Comiso – è nata dalla consapevolezza che il nostro territorio ha un ingente patrimonio tardo Barocco di beni architettonici, artistici e culturali che, se ben valorizzati, possono e devono diventare strumento di incoming turistico con tutto ciò che ne deriva per l’industria stessa del turismo. L’inserimento tra i siti Unesco porterebbe la nostra città alla ribalta internazionale grazie alla vetrina che può offrire e che sicuramente, non è di indifferente caratura”.

“Ad oggi, sono pochissimi i siti Unesco riconosciuti dal World Heritage, ma l’amore per la nostra città – ha concluso il sindaco – ci ha fatto piantare un seme di cui speriamo di raccogliere i frutti in termini di importanza, visibilità, di turismo e di accrescimento economico per l’imprenditoria”.

Diverse le motivazioni che hanno portato il Comune a chiedere l’inserimento, in primis per la bellezza del centro storico, delle due Chiese maggiori, e poi perché la città di Comiso è stata la cava naturale che ha fornito la migliore pietra utilizzata per la ricostruzione dell’intero Val di Noto, assieme a quella modicana, dopo il terremoto del 1693.

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