Il Comune di Palermo riordina i conti e si prepara per il rilancio - QdS

Il Comune di Palermo riordina i conti e si prepara per il rilancio

Gaspare Ingargiola

Il Comune di Palermo riordina i conti e si prepara per il rilancio

venerdì 02 Dicembre 2022

L’Amministrazione Lagalla ha provveduto a smaltire tutti gli “arretrati” lasciati in eredità dal precedente Esecutivo. Ora si guarda al futuro, dopo aver lasciato indietro lo spettro del dissesto

PALERMO – La Giunta Lagalla ha approvato il Documento unico di programmazione (Dup) 2022/2024 e il Bilancio di previsione 2022/2024. Un atto squisitamente tecnico che serve a sbloccare i trasferimenti statali ma che chiaramente non ha effetti sostanziali sul 2022, visto che l’anno volge ormai al termine.

Con questo documento finanziario la Giunta ha smaltito, di fatto, tutti gli “arretrati” lasciati in eredità dall’Amministrazione Orlando: il Consiglio comunale ha già approvato il Consolidato 2020 e le tariffe Tari 2022 mentre il Decreto Aiuti bis di settembre ha liberato Palazzo delle Aquile dall’obbligo di ratificare il Previsionale dell’anno scorso. Pertanto, restano “soltanto” il Consolidato e il Consuntivo 2021 e il Previsionale 2022, per poi passare all’attività ordinaria con il Previsionale 2023.

La notizia principale è la conferma dell’azzeramento del raddoppio dell’Irpef nel biennio 2021-2022 (possibile sempre grazie al Decreto Aiuti bis), mentre nel 2023 l’aumento dell’addizionale comunale sarà di “appena” 9,4 milioni a fronte dei 59,9 milioni previsti dalla prima versione del Piano di riequilibrio pluriennale finanziario (Prpf). Da qui al 2044 l’aumento complessivo del gettito dell’imposta sul reddito sarà di 486,4 milioni, cioè 62,3 milioni in meno dei 548,7 milioni di aumento del Piano orlandiano.

“Ovviamente – si legge nella delibera – l’eventuale rimodulazione del Prpf nei superiori termini consente di ridurre l’incremento dell’addizionale Irpef ipotizzato ma non muta la necessità di condurre appropriate verifiche sulla effettiva idoneità del Prfp a garantire l’assolvimento delle funzioni e dei servizi indispensabili comunali”.

In ogni caso, si tratta di un risparmio non da poco per le tasche dei contribuenti palermitani, che la Giunta motiva innanzitutto con l’azzeramento del Fondo Rischi spese legali in seguito alla definizione della transazione con l’Amia: “L’ipotesi di passività Fondo Rischi spese legali – spiegano da Palazzo delle Aquile – deve considerarsi, alla data odierna, ripianata, poiché nell’ambito del Rendiconto di gestione 2021, il cui schema è stato approvato dalla Giunta comunale con atto n. 228 del 24 ottobre 2022, si è dato atto che, con riferimento al detto fondo, alla data del 31 dicembre 2021, lo stesso risulta interamente accantonato”.

I motivi? Intanto la nota del 12 ottobre dell’Avvocato capo, “con cui si è comunicato che sono venute meno le ragioni che precedentemente avevano indotto a ritenere necessario un incremento degli accantonamenti al Fondo Rischi spese legali relativamente al contenzioso con la curatela di Amia per un importo di 41,14 milioni di euro, all’uopo avendo l’Avvocato Capo attestato che ‘si ritiene doveroso annullare il Fondo Rischi per il suddetto contenzioso oramai transatto’”.

Amia e Comune, in particolare, si sono impegnati, come scritto dall’avvocato Vincenzo Criscuoli, “ad abbandonare l’appello pendente presso la Corte di Appello di Palermo e in particolare la Curatela ha rinunziato espressamente agli effetti della sentenza resa dal Tribunale di Palermo, a fronte del pagamento della somma transatta di 9 milioni (in luogo dell’originaria somma di 55 milioni) in tempi stretti e congrui”.

A questo occorre aggiungere “l’avvenuto accantonamento nell’avanzo di amministrazione 2021 dell’ulteriore importo di 44,17 milioni di euro, che determina un valore finale del Fondo Rischi pari a 106,81 milioni di euro (al netto di quello riferito ai contenziosi coltivati per i verbali elevati per violazioni al Codice della strada, pari ad ulteriori 195.820 euro, anche questi interamente accantonati al 31 dicembre 2021), pari al totale dei contenziosi per i quali l’Avvocatura comunale ha nel tempo formalmente comunicato un elevato rischio soccombenza”.

Non solo: grazie a una nuova interpretazione del ministero dell’Interno sulle anticipazioni di tesoreria non restituite e sull’utilizzo della cassa vincolata, “anche tali ipotesi di passività vengono meno”. Nel frattempo il sindaco Roberto Lagalla ha stretto i tempi sulla modifica del Prpf (il termine ultimo è stato posticipato al 31 marzo 2023) inviando alla Ragioneria Generale la richiesta di predisporre “le linee guida e di indirizzo ai fini della rimodulazione”.

“Grazie all’approvazione dello schema di Bilancio di Previsione 2022/2024 – sottolinea piazza Pretoria in una nota – nonché all’imminente definizione del Bilancio Consolidato 2021 (che ha già ricevuto parere favorevole dal Collegio dei revisori), il Comune di Palermo potrà tornare in bonis, migliorare la liquidità e uscire dall’attuale situazione, che prevede, tra l’altro, il blocco dei trasferimenti da parte dello Stato per effetto dei ritardi accumulati. Ad oggi, il credito vantato dal Comune di Palermo per trasferimenti dovuti e non pagati ammonta a 310,32 milioni di euro (58,96 milioni relativi al 2020/2021 e 251,36 milioni relativi al 2022)”.

“Con l’approvazione in Giunta del Bilancio 2022/2024 – ha commentato Lagalla – questa Amministrazione ha spazzato via lo spettro del dissesto del Comune, che aleggiava ormai da qualche anno. Si tratta per noi di un risultato importante, tale da permettere alla città di ripartire e lo fa, aspetto per me fondamentale, evitando di mettere le mani nelle tasche dei contribuenti palermitani. Infatti, secondo quanto, invece, prevedeva il Piano di riequilibrio della precedente Amministrazione, che contava su un’addizionale Irpef di 49 milioni e 484 mila euro per il 2022 e di 50 milioni e 522 mila euro per il 2023, c’era la possibilità di prendere dalle tasche dei contribuenti palermitani circa 100 milioni di euro in più di tasse in due anni”.

Tag:

Articoli correlati

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017