I Comuni riuniti sono “la voce del Paese”. Il Governo tenga conto della sussidiarietà - QdS

I Comuni riuniti sono “la voce del Paese”. Il Governo tenga conto della sussidiarietà

Carmelo Lazzaro Danzuso

I Comuni riuniti sono “la voce del Paese”. Il Governo tenga conto della sussidiarietà

mercoledì 23 Novembre 2022

Ieri a Bergamo il via all’Assemblea annuale dell’Anci, alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella

BERGAMO – “I Comuni sono l’Italia, sono la Repubblica. Si dedicano con dignità e impegno alla responsabilità di sostenere le nostre Comunità. Tutti essi devono essere posti nelle condizioni di adempiere alle funzioni loro assegnate, per garantire la pari dignità dei cittadini”. Sono queste le parole con cui il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è intervenuto in occasione della 39^ Assemblea nazionale dell’Associazione nazionale dei Comuni italiani, intitolata “La voce del Paese”, che ha preso il via ieri a Bergamo e che si concluderà nella giornata di domani.

Tre giorni fondamentali in cui si delineerà il futuro degli Enti locali italiani, soprattutto in un’ottica essenziale di dialogo con il nuovo Governo nazionale, che interverrà con la presenza del presidente del Consiglio Giorgia Meloni e con numerosi ministri. Tanti i punti sul tavolo: dalla condizione economica degli Enti locali, anche alla luce dei costi dell’energia, all’attuazione del Pnrr; dalla necessità di migliorare il dialogo fra istituzioni all’attività stessa degli amministratori locali.

“La funzione dei sindaci – ha detto Mattarella – va tutelata e considero meritevole di ogni attenzione l’impegno che da tempo l’Anci conduce per definire con più coerenza lo status giuridico degli amministratori e per definire con precisione i confini delle loro responsabilità. Sarebbe una sconfitta per la democrazia se si facesse strada l’idea che l’esercizio delle funzioni di Sindaco, oltre a essere faticoso, è così gravato da rischi da giungere quasi all’impraticabilità. I Comuni, le Province, le amministrazioni degli Enti locali devono trovarsi nella condizione di poter operare”.

“Le funzioni degli amministratori locali – ha ricordato il Capo dello Stato – spesso sono ostacolate dalla complessità. Sono sfidate anche dalla criminalità. Penso alle intimidazioni e alle minacce che gravano sul loro compito. A loro tocca di essere il presidio di legalità più prossimo ai cittadini. Dalla loro personale integrità passa tanta parte della credibilità delle istituzioni. La legalità è presidio del bene comune. Esprimo la piena solidarietà e la vicinanza della Repubblica a quanti sono sotto attacco e a quanti sono stati bersagli su questo fronte”.

Prima dei saluti del Presidente Mattarella il vertice dell’Anci, Antonio Decaro, ha illustrato una lunga relazione che ha fatto il punto sullo stato di salute dei Comuni e sulle difficoltà che i sindaci si troveranno ad affrontare nel breve e lungo periodo. “In questi mesi – ha detto – l’Italia ha scelto di fidarsi dei suoi sindaci e noi quella fiducia non l’abbiamo mai tradita, perché noi sindaci conosciamo bene le condizioni di questo patto: è un patto che ogni giorno si rinnova negli sguardi e nelle speranze dei cittadini che incontriamo per le strade delle nostre città. Se tradiamo quel patto, quegli sguardi, quelle speranze, per noi sindaci non c’è il paracadute di un listino compilato nella segreteria del partito. Se tradiamo quel patto, quegli sguardi, quelle speranze, noi, semplicemente, ce ne torniamo a casa. Ed è giusto così”.

“Proprio grazie a questo meccanismo di fiducia – ha aggiunto il presidente dell’Anci – diretto, schietto, senza mediazioni, tra cittadino e sindaco, questa istituzione continua a funzionare. Forti della fiducia dei nostri cittadini, noi chiediamo fiducia a questo Governo. Si fidi del nostro operato. Si fidi guardando ai dati, ai numeri, alle procedure di gare avviate e alle previsioni di spesa. Si fidi del fatto che stiamo facendo il nostro lavoro e lo stiamo facendo bene”.

Decaro ha voluto ricordare il lavoro fatto dai Comuni sul Pnrr, evidenziando i quaranta miliardi destinati ai progetti che dovevano essere assegnati entro l’estate del 2022. Un obiettivo raggiunto, tanto che il 72,2% dei Comuni italiani sono soggetti attuatori di almeno un progetto del Pnrr.

Le prossime sfide si giocano ovviamente su questo fronte, ma tra i passaggi fondamentali del prossimo futuro c’è anche quello della Legge di bilancio. “Un momento fondamentale – ha detto Decaro – per le decisioni che poi incidono sulla vita delle persone. Noi vogliamo concorrere alle scelte che riguardano il nostro assetto finanziario, ma anche in generale la politica economica e sociale del Paese. Siamo di fronte al rischio di una tempesta perfetta, che potrebbe essere causata dal convergere della spirale inflazionistica, dell’impennata dei costi dell’energia e del ritorno involontario per scadenze normative a una stagione di tagli ai trasferimenti agli enti locali. Questa tempesta noi dobbiamo fare di tutto per evitarla o, almeno, per attenuarne gli effetti negativi sulle famiglie, sulle imprese e sui bilanci dei Comuni”.

“Dalle prime informazioni che si hanno sui contenuti della legge di bilancio – ha ribadito il sindaco di Bari e presidente Anci – ci pare che qualche passo nella giusta direzione si stia facendo. La ragione ci deve guidare nei prossimi giorni nella sempre tormentata trattativa con il Governo e il Parlamento: un momento delicato per la vita dei Comuni. E in questa fase noi pensiamo che si debba, prima di tutto, evitare di disorientare i cittadini con segnali contraddittori. Come possiamo da un lato annunciare investimenti per decine di miliardi in opere pubbliche con il Pnrr e dall’altro, a causa delle ristrettezze dei bilanci comunali, ridurre i servizi essenziali, tagliare i servizi sociali e i contributi alla cultura? Il principio di leale e reciproca collaborazione per noi è metodo che è diventato poi sostanza e merito delle decisioni: è esercizio di democrazia fra le istituzioni”.

Tanti argomenti da trattare, insomma, che troveranno ulteriore sviluppo nelle giornate di oggi e domani. Tornando alla prima giornata dell’Assemblea, ad aprire i lavori è stato il presidente del Consiglio nazionale dell’Anci Enzo Bianco, che ha ricordato la “fitta agenda di tematiche e di riforme da affrontare, dal Testo unico degli Enti locali al completamento delle opportunità legate al Pnrr e sono sicuro che già qui da Bergamo i rappresentanti del Governo vorranno affermare la disponibilità ad un dialogo costruttivo”.

“Affronteremo le sfide che ci attendono nei prossimi mesi – ha concluso – con quella compattezza che è la forza vera dell’Anci, senza distinzioni pregiudiziali tra Nord e Sud, tra piccoli e grandi, tra destra e sinistra e soprattutto senza rinunciare alla dialettica e al dovere di rappresentare il nostro territorio, nella comprensione e nel rispetto per gli altri”.

Tra gli indirizzi di saluto, quelli del sindaco padrone di casa, Giorgio Gori, che ha dato il benvenuto ad autorità e sindaci ricordando come i primi cittadini vogliano “essere ascoltati” in quanto, come recita lo stesso titolo dell’Assemblea “Voce del Paese”. “Parliamo non a nome nostro – ha detto Gori – ma delle nostre comunità. E come ogni sindaco sa, nessuno può illudersi di governare senza dargli ascolto. In questi giorni incontreremo molti ministri, e il presidente del Consiglio: confidiamo che vogliano ascoltare la nostra voce”.

Tra gli interventi anche quello di Mauro Guerra, sindaco di Tremezzina (Como) e Presidente di Anci Lombardia, il quale ha sottolineato come “la Lombardia dei 1.506 Comuni, da Milano a Morterone rappresenta un laboratorio per una grande sfida, anche sul versante dell’innovazione istituzionale, che può parlare e servire all’intero Paese”.

“I Comuni – ha ricordato – sono Enti costitutivi della Repubblica, in prima fila dentro ogni sfida, essenziali per vincere l’emergenza e superare la crisi. Nei Comuni c’è tanto coraggio per il presente e tanta voglia, idee e progetti di futuro. Ma oggi anche i Comuni hanno bisogno di norme e risorse, hanno bisogno di fiducia per chiudere e predisporre i bilanci, garantire servizi che vogliono dire diritti e attuare il Pnrr”.

Pasquale Gandolfi, presidente della Provincia di Bergamo, ha puntato i riflettori sulle Province e su un’indispensabile riorganizzazione degli Enti intermedi. “Le Province – ha detto – devono essere dentro un tessuto istituzionale che raccorda Comuni, Regioni, Stato, rafforzando la dimensione unitaria del nostro Paese. È fondamentale però che tutte le Province d’Italia abbiano le medesime funzioni a fronte di adeguate risorse umane ed economiche, anche attraverso un’idonea revisione del sistema di fiscalità dell’ente. Apprezzo le prime dichiarazioni pubbliche dei nuovi esponenti del Governo sulla volontà di intervenire per restituire funzioni, risorse e personale alle Province e come Upi (Unione Province italiane, ndr) ci auguriamo che questi annunci possano diventare finalmente realtà in tempi brevi”.

Infine, le parole del presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, il quale ha sottolineato la necessità di un forte raccordo con i Comuni per la programmazione e attuazione di servizi sociali a favore dei cittadini più fragili e la volontà di puntare su innovazione e capitale umano, investendo su ricerca, pubblica e privata, scuola, università e formazione professione. “Visione e metodo – ha detto – si accompagnano a sinergie efficaci, così possiamo definire i nostri rapporti con Anci Lombardia. Sono convinto che la responsabilità di un Ente di governo sia anche quella di immaginare e costruire ora l’Italia e la Lombardia del 2030. Una regione in cui è bello e semplice vivere, studiare, lavorare e muoversi. Una Lombardia in cui chi può correre è libero e chi fa più fatica trova qualcuno in grado di accompagnarlo. L’autonomia differenziata è la nostra occasione per ridisegnare le competenze e affermare il protagonismo e la responsabilità di Comuni ed enti”.

“La voce del Paese” è dunque quella riunita dei sindaci a Bergamo. Vedremo se il Governo Meloni saprà ascoltarla e dare le urgenti risposte che i cittadini si attendono.

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