A Petrosino, Marsala, Erice e Trapani parte il protocollo sperimentale che impegna l’Esercito nel controllo dei territori. Siglato il piano anche dall’ispettorato del lavoro e le organizzazioni di categoria
TRAPANI – Partita in questi giorni, in via sperimentale, l’operazione “Strade sicure”, che vede l’utilizzo temporaneo dei servizi del contingente dell’Esercito a presidio dei territori dei Comuni di Trapani, Erice, Marsala e Petrosino, dove già sono in vigore piani di controllo coordinato del territorio. Le nuove misure e le modalità di impiego delle unità militari sono state decise in Prefettura, nel corso di una seduta del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, presieduto dal prefetto Daniela Lupo e condivise con i sindaci di quei territori.
L’esercito in aiuto alle forze di Polizia
Le unità militari supporteranno le forze di Polizia in servizi aggiuntivi ai già disposti servizi straordinari di prevenzione e controllo del territorio con modalità di impiego flessibili e dinamiche nelle zone delle città maggiormente interessate dalla movida e per le esigenze legate al fenomeno migratorio. Le modalità operative del contingente militare, già impiegato in questa provincia, incrementato di dieci unità, sono definite con ordinanza del questore, con un’articolazione dinamica dei servizi di controllo anche nelle ore serali e notturne.
L’operazione “Strade sicure” è un’operazione di sostegno alla pubblica sicurezza avviata in Italia nel 2008 e prorogata più volte nel corso degli anni, consistente nell’utilizzo del personale delle forze armate dell’Esercito italiano nel contrasto alla criminalità. Mette a disposizione il personale delle forze armate ai prefetti di alcune province per la tutela dell’ordine pubblico, il contrasto alla microcriminalità e la vigilanza a siti e obiettivi ritenuti sensibili. Non è la prima volta che la Prefettura e gli enti pubblici del territorio lavorano insieme per controllare e salvaguardare l’incolumità pubblica. Già nel 2022 è stato sottoscritto un protocollo di legalità, firmato dall’allora prefetto, Filippina Cocuzza, e dal presidente dell’autorità portuale, Pasqualino Monti, alla presenza dei vertici delle forze dell’ordine, finalizzato al monitoraggio dei lavori del molo Ronciglio all’interno del porto. In tal modo si è voluto prevenire e contrastare il rischio di infiltrazioni della criminalità organizzata e verificare sicurezza e regolarità nei luoghi di lavoro durante l’esecuzione del progetto.
Il documento rappresentava uno strumento di prevenzione contro i tentativi di interferenza mafiosa, anche a garanzia delle imprese e della loro operatività, e ha previsto una serie di iniziative mirate a controllare che non venissero commessi illeciti nella realizzazione dell’opera. Hanno siglato il protocollo, inoltre, l’ispettorato territoriale del Lavoro e le organizzazioni di categoria maggiormente rappresentative, componenti del tavolo di monitoraggio dei flussi di manodopera coordinato dalla prefettura.
Un altro organo collegiale è il comitato provinciale dell’ordine e sicurezza pubblica, che raccoglie, oltre allo stesso prefetto, i sindaci dei comuni interessati, il questore e i comandanti delle forze dell’ordine. Non è la prima volta che su questo territorio si interviene con operazioni di rafforzamento dei controlli. Sempre nel 2022 fu il sindaco di Trapani, Giacomo Tranchida, in vista della stagione estiva e del maggiore afflusso di turisti, che vivono la città al meglio che possono, a prescrivere una serie di limitazioni pensate per la tutela della tranquillità e del riposo dei residenti nonché dell’ambiente e del patrimonio culturale, ponendosi come obiettivo la prevenzione nella commissione di reati con l’utilizzo di bottiglie e contenitori di vetro e lattine, il contenimento dei problemi di igiene e pulizia dei luoghi e l’incremento della consapevolezza e sensibilità sociale, particolarmente dei giovani, alle esigenze di corretta fruizione degli spazi urbani e di rispetto dei beni culturali.