Solo nel mese di maggio quasi 300 verbali, due terzi a persone non residenti in città
CATANIA – Tra le cose che non sono mancate alla Città dell’Elefante nel corso del lockdown vanno certamente annoverati anche i cosiddetti “pendolari” dei rifiuti. Persone residenti nei comuni limitrofi che usano il Capoluogo come una sorta di pattumiera, dove scaricare in fretta e furia la spazzatura che, per indolenza o spudorata inciviltà, non differenziano a “casa loro”.
Nel solo mese di maggio, la Polizia municipale ha redatto complessivamente 291 verbali amministrativi, 172 ai danni di soggetti non residenti e 119 invece a residenti di Catania, per un importo complessivo di 40.624,00 euro. Nel mirino dei vigili soprattutto l’abbandono di rifiuti da parte dei “forestieri”, grazie a un controllo assiduo delle aree di confine in Via Passo Gravina, Via Borgese, Via Sebastiano Catania, Viale Marco Polo, Viale Ulisse, Via Teseo e Via Acicastello nelle quali sono stati elevati 87 verbali.
Un fenomeno gravissimo che, stando a quanto dichiarato qualche giorno fa al QdS dall’assessore all’Ecologia del Comune, Fabio Cantarella, costa alle casse del Comune circa 5 milioni di euro all’anno. Basta pensare che, soltanto nel mese di marzo, nel bel mezzo delle più severe misure per impedire la diffusione del coronavirus, le casse di Palazzo degli Elefanti hanno risparmiato circa 400 mila euro, grazie al minor conferimento di monnezza in discarica. “Ci ha sempre insospettito – aveva spiegato Cantarella dalle colonne di questa pagina – il fatto che il rifiuto pro capite a Catania era il doppio di quello dei Comuni limitrofi e oggi abbiamo la certezza che non erano rifiuti nostri, ma di tutti quelli che, dovendo andare a Catania, se la portavano dietro e la lasciavano nei nostri cassonetti. È gente che si rifiuta di fare la differenziata nel proprio Comune e la porta da noi. È tutta spazzatura indifferenziata che significa doverla conferire in discarica col costo più alto, sia per il conferimento che per la ditta che deve raccoglierlo”.
Certo all’interno dei confini comunali non sono tutte “rose e fiori”. Si fa fatica a far rispettare le regole sugli orari e tipologia di conferimento da parte dei residenti. Negli ultimi giorni gli uomini del comandate Stefano Sorbino hanno controllato le aree del Lungomare, di Via Palazzotto, Via Pidatella, Piazza Sciuti, Via Maria Gianni, Via della Bellavista, Via Conte di Torino, Via V. E. da Bormida, Viale S. Teodoro, Via Pullacara, Via Benedetto Croce, Via Duca degli Abruzzi, elevando 81 verbali amministrativi per un importo totale di 8.100,00 euro.
Altra piaga è quella delle discariche abusive che, con la fine della quarantena, sono tornate a moltiplicarsi in tutta la città. I vigili hanno controllato una decina di aree, ponendone sotto sequestro tre (due in Via Eredia e una presso il Villaggio Rainbow), dove si ammassavano cumuli di rifiuti, tra cui eternit, pneumatici e materiali di risulta. E un’altra enorme pattumiera all’aperto è stata scovata in via Pullacara, a San Giorgio.