Continuano le polemiche sulle concessioni demaniali e sulla Italo-Belga. Quest’ultima è finita nell’occhio del ciclone per la gestione della spiaggia di Mondello, borgata marinara di Palermo, dopo la denuncia del deputato regionale Ismaele La Vardera. Ne è nato un vero e proprio caso con diversi sviluppi e botta e risposta nelle scorse settimane con la società che detiene la concessione che esclude ogni irregolarità.
Lo stesso La Vardera nelle scorse ore è stato a Roma per essere ascoltato dalla commissione nazionale antimafia.
L’assessore regionale al Territorio e Ambiente, Giusi Savarino è intervenuta sulla questione. L’esponente della Giunta Schifani, infatti, osserva: “Ribadiamo il concetto di non avere alcun timore reverenziale nei confronti della società Italo-Belga, come già dimostrato. Se dovessero emergere irregolarità, siamo pronti ad assumere i provvedimenti necessari”.
E aggiunge: “Attendiamo l’esito degli approfondimenti istruttori da noi richiesti alla Prefettura di Palermo”.
Concessioni demaniali, prosegue della commissione antimafia all’Ars
Nel frattempo la commissione antimafia all’Ars presieduta da Antonello Cracolici fa sapere che non è pervenuta ad un atto conclusivo approvato pertanto nessuna notizia relativa all’indagine della commissione sulle concessioni demaniali e sulla Italo-Belga in particolare risulta definitiva.
In una nota si legge che: “Sarà cura della commissione, che sta continuando il suo lavoro di approfondimento, dare notizia dell’esito”.
La Vardera: “Va tolta la concessione, Schifani proceda alla Revoca”
Ismaele La Vardera, sottolinea: “Sono a Roma pronto per essere audito dalla commissione nazionale Antimafia. Ho appreso delle conclusioni della commissione regionale Antimafia che afferma quello che denuncio da mesi e cioè che la concessione alla Italo Belga va rimossa. Sono rimasto colpito positivamente dalle parole del presidente Cracolici che ha chiaramente detto che ‘emerge una evidente lacuna gestionale che offre il fianco a ogni possibile rischio di infiltrazione”.
La Vardera continua: “E dove a una società che ha un amministratore, imparentato con persone legate a cosa nostra, non viene chiesto il certificato antimafia’. Parole che dimostrano che la nostra denuncia non era pretestuosa ma si basava su elementi importanti. Adesso non posso che augurarmi che il presidente della regione, Renato Schifani che sul caso non ha mai detto una parola, rimuova la concessione in modo consequenziale al il pensiero dell’Antimafia regionale”.
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