Il presidente della Regione a margine della firma del protocollo tra il governo reigionale e Webuild
“Al momento non si può escludere nulla, stiamo facendo i dovuti approfondimenti”. Risponde così Renato Schifani quando gli si chiede un commento sulla vicenda riguardante il concorso per l’assunzione delle nuove guardie del Corpo forestale regionale. La selezione è finita nell’occhio del ciclone dopo la notizia della diffusione della graduatoria provvisoria, in una fase in cui la procedura era ancora in corso: la tabella, contenente i risultati della prova a risposta multipla oltre che i dati sensibili di tutti gli idonei, è circolata sulle chat, scatenando le polemiche.
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Concorso Forestali, la graduatoria contestata
Critiche legate non soltanto al mancato rispetto della privacy dei candidati ma anche al sospetto che qualcosa non sia andato per il verso giusto. La presenza in cima alla graduatoria del figlio dell’ex dirigente generale del Corpo forestale, Giovanni Salerno, ovvero colui che designò la rosa dei nomi dei componenti della commissione giudicatrice, ha contribuito a sollevare un polverone su cui ha deciso di volere vederci chiaro anche la commissione regionale Antimafia. Schifani, che fin qui era rimasto in silenzio, si è espresso a margine della firma del protocollo tra Regione e Webuild sulla formazione degli operai e dei tecnici che verranno impiegati in futuro nei cantieri che saranno aperti in Sicilia.
Contemperare gli interessi
“Ho limitato le dichiarazioni perché era giusto fosse così, perché non è mai buono lasciarsi prendere dallo scandalismo. Però non sono insensibile alla questione”, ha detto Schifani rispondendo al QdS. Il governatore ha annunciato di avere delegato l’ufficio legale della Regione di approfondire i contorni di quanto accaduto. “Riceverò una relazione in forza della quale assumeremo le determinazioni che riterremo più opportune – ha aggiunto Schifani – Voglio verificare quali possono essere gli eventuali elementi di illegittimità. Ciò che ritengo importare è contemperare gli interessi ed evitare che l’eventuale responsabilità di un singolo possa inficiare l’impegno di tanti ragazzi che in buona fede hanno partecipato alla prova risultando idonei. Bisogna seguire il diritto ed è per questo che ho chiesto all’ufficio legale di esaminare il caso. Credo – ha concluso il presidente della Regione – che prenderemo presto delle decisioni”.