Confesercenti, inflazione: forte rimbalzo trainato da rincari energetici - QdS

Confesercenti, inflazione: forte rimbalzo trainato da rincari energetici

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Confesercenti, inflazione: forte rimbalzo trainato da rincari energetici

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sabato 01 Ottobre 2022

A settembre l'inflazione arriva a sfiorare il 9% su base annua con una crescita di mezzo punto rispetto ad agosto. Parla Confesercenti.

L’inflazione a settembre arriva a sfiorare il 9% su base annua con una crescita di mezzo punto rispetto ad agosto. Confesercenti commenta i dati diffusi da Istat. “Una cavalcata trainata dai prezzi degli energetici che si diffonde agli altri beni ed in particolare al carrello della spesa, con una pressione fortissima sui bilanci di famiglie ed imprese. Bene, dunque, l’accordo raggiunto in Consiglio UE sulle misure contro i rincari energetici ma non basta: è quanto mai urgente porre un tetto agli aumenti delle tariffe di gas e luce, o i prezzi saliranno ancora con effetti drammatici sui consumi e l’economia”.

Cresce pure l’inflazione acquisita che ormai ha superato il 7% ipotecando il valore annuo verso un probabile 8%. “Gli aumenti dal settore dell’energia ‐ la cui crescita dei prezzi resta abbondantemente sopra il 40% ‐ si diffondono a quello degli altri beni, con particolare riferimento al ‘mcarrello della spesa, soprattutto a causa della crescita dei beni alimentari, giunti all’11,5% ed il cui valore ci riporta agli inizi degli anni ottanta e comunque in un processo di esondazione generalizzato – si legge nella nota -. E l’orizzonte è ancora più fosco se, come dice ARERA, ci dobbiamo aspettare, con la prossima bolletta energetica, ulteriori incrementi significativi e a livelli mai visti. Lo ribadiamo, bisogna intervenire in modo drastico e veloce per trovare un meccanismo che ponga un tetto agli aumenti delle tariffe di gas e luce, trovando un accordo a livello europeo sul price cap, per difendere famiglie ed imprese da un pericoloso avvitamento dell’economia. Il livello dei consumi, in questo scenario, potrebbe scendere ben sotto il livello idrometrico zero: sono a rischio 2,5 miliardi di consumi nel prossimo trimestre ed il forte rallentamento atteso per il 2023 fa posticipare addirittura al 2025 il recupero dei livelli di spesa pre-pandemica. Alla fine del prossimo anno – conclude la nota -, mancheranno ancora 40 miliardi per tornare al dato del 2019”.

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