Agrigento, bancarotta fraudolenta: confisca agli eredi di Burgio - QdS

Bancarotta fraudolenta, confiscato patrimonio del “re” dei supermercati Giuseppe Burgio

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Bancarotta fraudolenta, confiscato patrimonio del “re” dei supermercati Giuseppe Burgio

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giovedì 25 Agosto 2022

L'imprenditore, deceduto nel 2021, era stato arrestato nell'ambito dell'operazione Discount nel 2016 per bancarotta fraudolenta.

Gli agenti della Divisione polizia anticrimine – ufficio Misure di prevenzione patrimoniali della Questura di Agrigento e il Nucleo di Polizia economico finanziaria del Comando provinciale della Guardia di finanza hanno eseguito un decreto di confisca a carico di Giuseppe Burgio, deceduto il 15 giugno del 2021, e dei suoi eredi. L’accusa per gli eredi del “re” dei supermercati di Agrigento è di bancarotta fraudolenta.

Tra i beni sottoposti al provvedimento ci sono: 5 immobili, del valore complessivo di 8.247.000 euro, tra Agrigento, Porto Empedocle (Agrigento), Palermo e Gela (Caltanissetta); 14 veicoli e 11 rapporti bancari/assicurativi. Con lo stesso decreto, le autorità competenti hanno disposto il sequestro e la confisca, per equivalente, di due magazzini nel Comune di Realmonte (valore complessivo: 50mila euro).

Giuseppe Burgio, il “re” dei supermercati e la bancarotta fraudolenta ad Agrigento

Burgio, noto imprenditore nel campo della grande distribuzione alimentare e definito “re” dei supermercati ad Agrigento, nel 2016 fu arrestato dalla Guardia di Finanza di Agrigento nell’ambito dell’operazione Discount per bancarotta fraudolenta e altri reati connessi.

Nel maggio 2018, aveva poi ricevuto una condanna a 8 anni di reclusione.

Dopo l’arresto, gli inquirenti avviarono una serie di indagini patrimoniali, passando al setaccio tutte le attività economiche e imprenditoriali e le disponibilità finanziarie.

Con il provvedimento eseguito oggi, il Tribunale ha disposto la definitiva confisca di quasi tutti i beni sequestrati nel 2020 e il sequestro e la confisca, “per equivalente”, dei magazzini situati nel Comune di Realmonte, come contropartita di pietre preziose di ingente valore, facenti parte dei beni nella disponibilità di Burgio. Oggetto di sequestro, gli inquirenti non le avevano mai trovate.

Ecco il commento degli operatori che si sono occupati del caso di bancarotta fraudolenta. “Le favorevoli risultanze investigative consentirono al questore di Agrigento di formulare la proposta per l’applicazione delle misure di prevenzione e al Tribunale di Agrigento di dichiararne la pericolosità sociale, irrogandogli la sorveglianza speciale e disponendo il sequestro patrimoniale finalizzato alla confisca di 5 immobili, del valore complessivo di 8.247.000 euro, tutti riconducibili alla società HO.PA.F. Srl, di cui Burgio era amministratore; e di 14 autoveicoli e 11 rapporti bancari/assicurativi facenti capo allo stesso, provvedimenti eseguiti nel febbraio 2020″.

Immagine di repertorio

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