Consorzi di Bonifica, malumori mentre "Governo Schifani fatica a nascere"

Consorzi di Bonifica, Abate: “Governo regionale fa fatica a nascere, tra i lavoratori primi mal di pancia”

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Consorzi di Bonifica, Abate: “Governo regionale fa fatica a nascere, tra i lavoratori primi mal di pancia”

Redazione  |
venerdì 21 Ottobre 2022

Il segretario regionale del Sifus si esprime su come un ritardo nella formazione del Governo del neopresidente regionale Schifani possa influire sulla situazione dei Consorzi di Bonifica.

“Il Governo regionale Schifani fa fatica a nascere e tra i lavoratori dei Consorzi di Bonifica si verificano i primi mal di pancia“. A dirlo è il segretario regionale del Sifus, Ernesto Abate, che nei Consorzi di Bonifica esprime il parere di un quarto dei lavoratori sindacalizzati.

Consorzi di Bonifica, cosa non va e le richieste al Governo Schifani

Abate spiega la situazione del Consorzio di Bonifica e il perché delle sue dichiarazioni: “A muovere questo sentimento tra i lavoratori è il termine del contratto di lavoro a tempo determinato e le tante attività manutentorie che da qualche settimana a questa parte sono rimaste in sospeso, nel tentativo di ripristinare le falle dovute alla vetustà delle infrastrutture, sempre meno affidabili, vista l’età media di 60 anni per questi impianti logori”.

“Ad aggravare la questione dei Consorzi di Bonifica – continua Abate – sono le motivate insoddisfazioni degli agricoltori che in affanno nel recuperare acqua dal Consorzio perché – in carenza del personale operaio – sono costretti a rivolgersi ai pozzi privati, pagando il prezioso liquido a 30 – 50 – 70 euro/l’ora. Danno alla beffa, quando vedono gettare l’acqua delle dighe in mare, come accade nel caso della Diga Trinità di Castelvetrano, comprensorio irriguo di Trapani; ma non si tratta di un caso isolato, purtroppo, visto che accade lo stesso anche in altri comprensori irrigui dei Consorzi in Sicilia, a seguito del mancato collaudo finale di invasi e dighe artificiali”.

In attesa del nuovo Governo regionale

Il segretario regionale del Sifus si esprime anche sulla situazione politica siciliana e come un ritardo nella formazione del Governo del neopresidente regionale Schifani, che secondo alcune indiscrezioni potrebbe richiedere fino a novembre, possa pesare sui Consorzi di Bonifica.

“Significa che le prime attività politiche esprimibili, forse, le vedremo durante il taglio del panettone… a Natale. Un limbo da cui è difficile uscire fuori senza ferite, oltre a ingenerare scollature tra gli agricoltori, i lavoratori della Bonifica e la politica regionale di turno, considerato che da trent’anni, questi enti sono commissariati”.

Eppure una soluzione immediata c’è, secondo Abate, per “dare una boccata d’ossigeno agli agricoltori e dare seguito alle attività consortili”. Si tratta dell’attuazione del turnover, di cui è arrivato il via libera dal Mef lo scorso 10 ottobre e per il quale “c’è una discreta copertura economica di 991.566 euro, utili ad avviare decine e decine di lavoratori specializzati in Sicilia”.

“Si tratta di saldatori, manovratori, tubisti, carpentieri, meccanici e impiantisti che abbatterebbero perfino il ricorso all’uso delle ditte esterne, dai costi elevati. Un esempio per coloro i quali non conoscono questa realtà? Il costo di un’ora di lavoro per un saldatore di una ditta esterna è di 70 euro, mentre attraverso l’uso del personale interno, per la stessa cifra si paga una intera giornata di lavoro”.

In sintesi, conclude Abate, attraverso l’adozione del principio del turnover – che arriva “dopo 27 anni di vacatio legis” – negli 11 Consorzi di Bonifica “si metterebbero toppe alla forte carenza di organico, in cui è evidente la deficienza complessiva di quasi 500 unità di lavoro che rispetto ai P.O.V. (le cosiddette piante organiche variabili), producono disfunzioni alle attività consortili e danni agli utenti”.

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