Dopo la Tari Catania rischia la stangata anche per l’acqua - QdS

Dopo la Tari Catania rischia la stangata anche per l’acqua

Melania Tanteri

Dopo la Tari Catania rischia la stangata anche per l’acqua

giovedì 22 Settembre 2022

I costi energetici sono arrivati a superare i 14 mln di euro. Il presidente Fatuzzo: “Dobbiamo pareggiare il conto economico”. Intanto la società vanta verso il Comune un credito di 56 mln

CATANIA – Acqua verso l’aumento delle tariffe. La probabilità che i prezzi dell’oro blu saliranno a Catania è alta: i costi energetici, quelli legati alla luce soprattutto, stanno infatti pesando sui bilanci dell’azienda che si occupa del servizio idrico. La conferma arriva dal presidente della Sidra, Fabio Fatuzzo, che spiega come l’amministrazione dell’azienda abbia messo in moto tutto ciò che poteva per operare risparmi e aumentare i ricavi ma come questi sforzi potrebbero non bastare.

“Abbiamo cercato di stringere sui costi e recuperare la morosità, che rappresenta una voce importante – spiega il presidente Fatuzzo – e abbiamo ottenuto importanti risultati. Il recupero di parte della morosità – continua – ci ha permesso di non aumentare le tariffe fino a oggi, ma le cose presto potrebbero cambiare”.

La Sidra, che utilizza parecchia energia soprattutto nelle stazioni di sollevamento, non è stata inserita dal Governo centrale tra le aziende molto energivore, e questo ha comportato la mancata erogazione di alcuni contributi. “Abbiamo ottenuto il credito di imposta di appena il 15% che poi + passato al 20% – aggiunge – ma il Governo non ci ha fornito i codici in tempo, e quindi siamo stati costretti a non avvalerci dello sconto e abbiamo pagato l’intero importo”.

I costi di Sidra sono arrivati a superare i 14 milioni: cifra molto più alta rispetto al passato per coprire la quale l’azienda potrebbe dunque essere costretta ad alzare le tariffe. “Dobbiamo pareggiare il conto economico – prosegue Fatuzzo: le tariffe sono stabilite su quanto ricava l’azienda e quanto spende. Se il conto economico è negativo pesa sui bilanci e, alla lunga, può portare al fallimento”.

Al momento, però, il presidente Fatuzzo non si sbilancia: gli aumenti sono probabili, ma occorrerà attendere l’inizio di ottobre per capire come verranno adeguate le tariffe. Anche perché Sidra è inserita tra i creditori del Comune di Catania in dissesto e la commissione liquidatrice potrebbe liquidare parte dell’ingente credito. “Ci riuniremo con la commissione per capire quanto potremo incassare dei circa 56 milioni di crediti che esigiamo dal comune di Catania – dice Fatuzzo. Bisogna capire quanti di questi saranno riconosciuti. è un passaggio fondamentale”. Neanche il Pnrr, al momento, può rappresentare una soluzione. “Abbiamo ricevuto notizia che alcuni finanziamenti sarebbero stati erogati – aggiunge il presidente che sottolinea il pessimismo della ragione ma l’ottimismo della volontà – ma, ad oggi, non abbiamo ottenuto nulla”.

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