Contrasto alla violenza di genere a Catania, dati dicembre - QdS

Contrasto alla violenza di genere, polizia in azione a Catania: il bilancio del 2022

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Contrasto alla violenza di genere, polizia in azione a Catania: il bilancio del 2022

Redazione  |
venerdì 23 Dicembre 2022

Continua l'attività della Polizia di Stato contro la violenza di genere e gli atti persecutori: i provvedimenti degli ultimi 2 mesi a Catania.

Nell’ambito del contrasto alla violenza di genere, la Polizia di Stato di Catania nei mesi di novembre e dicembre ha emanato 16 sorveglianze speciali e 62 ammonimenti nei confronti di soggetti violenti, Stalker e maltrattanti.

Ecco il bilancio fornito dalle forze dell’ordine.

Contrasto alla violenza di genere a Catania

A tre anni di distanza dall’emanazione del cosiddetto “Codice Rosso” che consente di annoverare tra i soggetti socialmente pericolosi previsti dal Codice delle Misure di Prevenzione gli autori di maltrattamenti in famiglia e stalking, grazie al costante impegno di Procura, Tribunale – Misure di Prevenzione e Questura sono stati emanati ed eseguiti diversi decreti applicativi della Sorveglianza Speciale..

Alcuni di essi hanno richiesto l’ausilio dei cosiddetti “braccialetti elettronici” che consentono uno speciale collegamento con la Sala Operativa della Questura per intercettare chi si avvicina alla vittima, ai familiari e a tutti i luoghi da loro frequentati. Inoltre, la violazione di talune prescrizioni, imposte dalla Sorveglianza Speciale, consente alle Forze di Polizia di arrestare o sottoporre a fermo il sospettato, anche fuori dai casi di flagranza di reato. In caso di condanna, i trasgressori rischiano la reclusione da uno a cinque anni.

In particolare, il Tribunale, assieme alla Procura della Repubblica e alla Questura, nell’attività di contrasto alla violenza di genere a Catania e non solo, assicura ai procedimenti di prevenzione da “Codice Rosso” una priorità nella trattazione delle udienze di prevenzione.

I dati a fine 2022

Grazie a tale sinergica azione, negli ultimi due mesi del 2022, la Questura di Catania ha eseguito ben 16 misure di prevenzione della sorveglianza speciale nei confronti di soggetti indiziati di maltrattamenti in famiglia e/o di atti persecutori. In particolare, gli agenti hanno eseguito: 13 misure con il divieto di avvicinamento alla persona offesa, di cui 5 con l’aggiunta del braccialetto elettronico, e 3 con il divieto di soggiorno nel comune di residenza o dimora della persona offesa.

Molte delle azioni violente per le quali è stata applicata la misura sono state poste in essere di fronte a figli minorenni. Inoltre, tra i soggetti destinatari della sorveglianza speciale ci sono tre persone già destinatarie dell’ammonimento del Questore.

Nei ultimi 2 mesi, a scopo preventivo, sono stati emessi anche 62 ammonimenti del Questore sempre a indiziati di maltrattamenti in famiglia, violenza di genere e/o di atti persecutori.

Altre attività

Nello stesso periodo, tuttavia, non sono state trascurate le altre categorie di soggetti ritenuti pericolosi dal Codice Antimafia e sono state eseguite altre 13 misure, di cui 5 sorveglianze speciali con obbligo di soggiorno nel comune di residenza, nei confronti di soggetti ritenuti vicini alla mafia:

  • una nei confronti di un soggetto indiziato di associazione per delinquere finalizzata allo spaccio di droga;
  • un’altra per un soggetto vicino al sodalizio mafioso “Sciuto-Tigna”;
  • due nei confronti di soggetti appartenenti al clan “Santapaola-Ercolano”;
  • l’ultima nei confronti di un soggetto militante all’interno del clan “Cappello”.

In più, gli agenti hanno eseguito 8 misure di prevenzione, infine, a soggetti appartenenti alla criminalità comune, per aver commesso diversi tipi di reato, tra i quali furti in abitazione, spaccio di droga e numerose rapine ai danni di supermercati, distributori di carburante e banche, perpetrate anche con l’uso di armi e col volto coperto.

In particolare, uno dei soggetti destinatari della misura è indiziato di aver commesso ben 9 rapine soltanto nell’anno 2021. Il personale del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Adrano ha condotto in una casa lavoro un uomo di 25 anni, già in libertà vigilata. Rimarrà lì per un anno.

L’uomo, noto alle forze di polizia per aver commesso diversi reati contro la persona e il patrimonio, essendo in attesa di giudizio definitivo e data la sua pericolosità sociale, era stato sottoposto alla misura della libertà vigilata. In un solo anno, però, l’uomo avrebbe più violato tutti gli obblighi, distinguendosi per una caparbia volontà di non arretrare nei suoi propositi e indifferente alle numerose diffide.

Per questi motivi, la competente autorità giudiziaria ha ritenuto opportuno sostituire la misura della libertà vigilata con quella della misura detentiva. Nella struttura detentiva in questione, l’uomo dovrà adoperarsi in utili attività produttive e, pertanto, idonee alle finalità di rieducazione e formazione personale.

Immagine di repertorio

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