Cop 26 a Glasgow, "Sul clima nessuna è colpevole o innocente" - QdS

Cop 26 a Glasgow, “Sul clima nessuna è colpevole o innocente”

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Cop 26 a Glasgow, “Sul clima nessuna è colpevole o innocente”

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lunedì 01 Novembre 2021

"Quello che rende molto complicato il negoziato è che i Paesi hanno condizioni di partenza diverse tra loro", ha detto il premier Draghi

“L’iniziativa della Cop26 è molto molto importante – ha detto il premier Mario Draghi in un punto stampa a margine della Cop26 -, traccia il percorso che dovremo intraprendere tutti insieme per dare risposta al problema che non possiamo risolvere da soli. Un singolo Paese non può rispondere a questi problemi e questa forse è la più importante iniziativa collettiva diretta a questo fine”. “Prima si ignorava completamente il problema, ora c’è crescente consapevolezza” sul clima. “Quello che rende molto complicato il negoziato è che i Paesi hanno condizioni di partenza diverse tra loro”, ha aggiunto Draghi.

“Nel G20 ci sono stati spostamenti delle posizioni precedentemente assunti” da Russia a Cina” verso “maggiore vicinanza al tema” clima. “Sul piano degli obiettivi, delle ambizioni, non ci sono molte differenze. Sulla velocità con cui affrontare le sfide ancora ci sono divergenze. Che sia stato per la prima volta accettato da tutti che i gradi necessari siano un grado e mezzo e non due è molto importante. Questo impegna questi Paesi ad azioni coerenti di fronte all’opinione pubblica. Non so come evolverà qui il negoziato, ma l’impressione è che ci sia disponibilità a parlare e fare passi avanti”. 

Poi ancora: “Con la ripresa delle attività economiche, le emissioni sono tornate già oltre i livelli pre-Covid“. “Da questo Cop26 mi aspetto che costruisca sui risultati del G20 e vada più in là”.

“Ci sono comportamenti poco coerenti e questo indebolisce la posizione dei Paesi molto virtuosi. Non credo si ottenga molto sul clima indicando i Paesi colpevoli e i Paesi innocenti, perché i colpevoli sono moltissimi e gli innocenti sono pochissimi”, ha aggiunto Draghi n punto stampa a margine della Cop26, rispondendo a una domanda sull’India. “Non è che facendo pressione su Paesi” come l’India “che si ottengono risultati: occorre la pressione dell’opinione pubblica e degli attivisti del clima che non smettiamo mai di ringraziare. E poi l’India al G20 ha molto aiutato” ad esempio sull’obiettivo di metà secolo: “con la diplomazia dello scontro non si arriva a niente: deve essere basata sulla vicinanza nel perseguimento di un obiettivo comune, non sullo scontro. Le difficoltà geopolitiche non aiutano, bisogna essere capaci di superarle”.

“Ci sono comportamenti poco coerenti e questo indebolisce la posizione dei Paesi molto virtuosi”, ha spiegato il premier rispondendo a una domanda sulla Russia.

“Il G20 è l’ultimo passo di un anno di lavoro in cui si sono ottenuti pienamente risultati straordinari come quello inseguito per anni e anni” sulla Global minimum tax. “Anche il collegamento tra finanza e salute, si crea una task force dentro l’organizzazione mondiale della sanità. Ci sono stati molti risultati”. C’è una quantificazione di quanto la Global tax può portare all’Italia? “Non lo so, se c’è non lo so. Io non la conosco, il ministro Franco certamente la conoscerebbe”.

I passi avanti ci saranno “in concreto, quando ci saranno delle iniziative di carattere tecnologico”, ha aggiunto Draghi rispondendo a una domanda su Cina e Russia. “Ora ragioniamo su una riduzione delle emissioni a tecnologie esistenti, ma c’è un campo immenso come sul Covid e sui vaccini in cui le tecnologie possono aiutare sulla transizione ecologica”, aggiunge. “Un grande aiuto lo vedo arrivare dalla tecnologia”.

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