Cop28, clima e il piano pro energie rinnovabili saudita

Da Cop28 alla scommessa saudita sulle energie rinnovabili, il commento del vicedirettore del QdS

Da Cop28 alla scommessa saudita sulle energie rinnovabili, il commento del vicedirettore del QdS

Redazione  |
venerdì 22 Dicembre 2023

Anche la Sicilia, con i giusti investimenti, potrebbe diventare un hub energetico "green" fondamentale per l'area mediterranea: ecco il commento dopo Cop28.

Cop28 si è concluso con una consapevolezza: i Paesi del mondo, specialmente quelli industrializzati, risultano al momento la parte sconfitta nella “guerra” metaforica contro il cambiamento climatico. C’è ancora molto, troppo da fare, e la comunità globale è chiamata a intervenire con ogni mezzo possibile per evitare che i danni siano irreversibili, investendo sulle energie rinnovabili e riducendo al minimo le emissioni dannose per l’atmosfera.

Dai disaccordi durante Cop28 sulle azioni da intraprendere per contrastare la crisi climatica, emerge che la comunità internazionale sembra pronta a “transitare fuori dai combustibili fossili” ma non ad abbandonare del tutto carbone, gas e petrolio. Eppure l’Arabia Saudita – tra i principali produttori mondiali di combustibili fossili – sembra pronta ad aprire all’energia rinnovabile, con un piano di investimenti fino a 705 miliardi di riyal sauditi (quasi 188 miliardi di dollari) per rivoluzionare l’approvvigionamento energetico “green”.

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Cop28 e l’importanza delle energie rinnovabili

Il vicedirettore del Quotidiano di Sicilia, Raffaella Tregua, commenta i risultati della Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici e l’iniziativa “green” saudita, annunciata negli scorsi giorni dal principe ereditario Mohammad bin Salman, e che potrebbe fungere da stimolo per i Paesi industrializzati per intraprendere quelle misure necessarie per rendere la Terra più vivibile e raggiungere l’ancora lontano obiettivo della neutralità climatica entro il 2050.

Tra i tanti luoghi d’interesse che potrebbero diventare veri e propri hub energetici totalmente “verdi” c’è la Sicilia, terra più volte reputata idonea alla realizzazione di impianti fotovoltaici ed eolici e con un ruolo chiave nell’ambito del Mediterraneo tale da poter trainare fuori l’Italia e tutta l’Ue – passo dopo passo – dalla dipendenza dal fossile.

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