Coronavirus, a rischio collasso le vacanze al mare - QdS

Coronavirus, a rischio collasso le vacanze al mare

redazione web

Coronavirus, a rischio collasso le vacanze al mare

giovedì 16 Aprile 2020

E' la denuncia dell'associazione di categoria Federbalneari. Pressioni per ottenere "la stabilizzazione del sistema concessorio al 2033". E l'ipotesi dei box in plexiglass sulle spiagge viene bollata come "incredibile"

Moltissime cancellazioni o mancate prenotazioni in tutte le località con un inevitabile collasso della filiera della “vacanza del mare” e, per questo, continua a guardare con fiducia ed attenzione al dialogo serrato con il Governo e con i vari Ministeri che sta portando avanti in questi giorni, proprio per far fronte ad una situazione catastrofica.

E’ la stima di Marco Maurelli, direttore Federbalneari Italia, associazione tra le più rappresentative d’Italia del turismo costiero con le 13 associazioni regionali e per oltre 3000 imprenditori del turismo rappresentati.

“E’ già sotto gli occhi di tutti come il comparto del turismo balneare italiano abbia subito un pesante passivo in termini di prenotazioni che si rifletteranno negativamente ed inevitabilmente sull’economia del turismo e su tutto il suo indotto. Parliamo di un numero di persone coinvolte, tra lavoratori dipendenti e stagionali, che si aggira intorno al milione di unità” spiega Maurelli.

Per Federbalneari è, quindi, fondamentale che il Governo metta subito in campo le misure ordinarie tra le quali, in primis, la stabilizzazione del sistema concessorio al 2033, senza la quale non si può assicurare continuità al lavoro degli imprenditori balneari e il mantenimento dei livelli occupazionali.

Federbalneari interviene anche sull’ipotesi dei box in plexiglass sulle spiagge.

“Abbiamo ricevuto tantissime telefonate da parte dei nostri associati, dai Comuni e dalle Regioni che chiedevano chiarimenti su quella che è stata fatta passare come soluzione per salvare la stagione balneare mentre, invece, è la proposta, seppur scenografica e di effetto, di un’azienda. In un momento così drammatico per il settore turistico balneare, con un comparto praticamente sull’orlo dell’abisso, c’è chi non trova di meglio che proporre ipotesi incredibili” dichiara Maurelli.

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